Lady Ubuntu – Signore se esistessi non sentirei più il ritmo orrendo del pensiero che si avvita (Cloudhead Records)

Profondità scardinata da grida e potenza incontrollata, ironia a sorte e traguardi imprescindibili da raggiungere sono forma e costanza di una band spettacolo che si diletta a rinvangare psichedelia e amore per un art rock d’annata complesso quanto basta per sperimentare ancora un bisogno di procedere al repentino cambiamento che ingabbia, costruisce e smantella modi di vita stravaganti in un’ampiezza di fondo che più di tanto non si domanda, ma che nel vagheggiare errante umano perquisisce a fondo le tasche della nostra mente e incasella una prova astrusa e irreplicabile.  I Lady ubuntu sono tornati con un disco che li vede ancora al fianco del Il Re Tarantola, questa volta nel pezzo He resigns per passare alla collaborazione con I Camillas e il loro pop minimalista, per un album a fasi alterne capace di aprire e chiudere il respiro, interagire con l’ascoltatore scuotendo un di dentro che è naturale prosecuzione di tutte quelle band che hanno sicuramente qualcosa di vero da dire.