Sequoyah Tiger – Parabolabandit (Morr Music)

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Elettricità scomparsa implementata da elettronica a tappeto che rende l’idea e rende la forma di un concentrato assurdo di suoni che si stagliano a rimarcare un concetto in spigolose architetture che perpetuano il mai sentito e attestano il ritorno di Sequoiah Tiger, all’anagrafe Leila Gharib, con un disco davvero portentoso sotto molteplici punti di vista. Il caleidoscopio psichedelico è un marchio di fabbrica tangibile, i colori mutano con il variare delle canzoni proposte e il sovrapporsi corale, condito da sintetizzatori sparsi, rende bene l’idea di una musica fatta non solo per essere ascoltata, ma anche per essere vissuta attraverso i cinque sensi, in un batter vorticosamente la nostra esistenza attraverso passati e presenti possibili, ingegno futuribile e tanta voglia e bisogno di sperimentare l’arte per l’arte stessa. I suoni rimandando a band come gli MGMT e i contrasti di buio e luce si fanno presenti proprio quando meno te lo aspetti incontrando la bellezza compiuta di Another world around me per poi proseguire con un percorso divincolato dal mainstream e ricercato quanto basta per gettare al suolo pezzi come Kill the robber, Cassius o la finale Brillant one per un disco che scorre, nella sua dilatata perseveranza di stile, verso altri pianeti lontani.