Moltheni – Senza eredità (La tempesta)

Ritrovare i cocci del passato e sintetizzarli all’interno di un disco emblema capace di catturare fotografie in bianco e nero in grado di accogliere la bellezza del tempo che passa e la sostanza metaforica del nostro essere vivi. Ritorna, dopo dieci anni, lo pseudonimo Moltheni a riempire di lirismo elevato una somma concentrata di episodi leggeri pescati nello scatolone del tempo e registrati e suonati con l’aiuto di musicisti importanti come Riccardo Tesio, Egle Sommacal, Massimo Roccaforte, Carmelo Pipitone ad impreziosire la scena. Ciò che ne esce è un album di buone canzoni. Ieri, Estate 1983, Nere geometrie paterne sono solo piccole parti di un disegno complesso che forse non riesce a prendere forma completamente, ma che nell’insieme regala una qualità intrinseca davvero invidiabile. Umberto Maria Giardini ritorna come fantasma di una vita passata per dare voce a quella parte di sé indimenticabile attraverso una sentita visione di ciò che è stato, di ciò che è.