Savana Funk – Bring in the new (Brutture Moderne)

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Suoni stratificati ad intessere i fili di un sound puro che attinge elementi essenziali dagli sciamanici anni ’60 a ricoprire di ritmo giornate che sembrano non partire, ma che si riscoprono prontamente grazie ad una musica d’insieme che sembra non conoscere tempi ne confini. I Savana Funk registrano un album di puro trasporto emotivo dove l’energia di base si riscopre pian piano nelle tracce proposte e dove l’immancabile groove sembra essere il punto direzionale per le mappe concettuali che ci portiamo dentro da sempre. Sonorità quindi che sposano una psichedelia onirica sembrano gli elementi unici ed essenziali di un disco davvero coinvolgente sotto molteplici punti di vista e dove il fattore sorpresa in divenire è costante motivo d’interesse e di scoperta. Bring  in the new è la necessità che si fa urgenza, è un substrato culturale che esplode in tutte le sue variopinte forme colorate, un desiderio di potenza che diventa vortice e dalla title track fino a Zahra (Reprise) ci trasporta in un mondo lontanissimo tra gli alberi in crescendo di una savana davvero funk. 


Aldo Betto w/Blake Franchetto & Youssef Ait Bouazza – Savana Funk (Brutture Moderne/Audioglobe)

Disco collettivo che interseca i principi fondamentali di un genere in divenire riappropriandosi, allo stato primordiale, di costrutti necessari per creare una musica d’insieme arrangiata e suonata dove gli elementi sovrapposti si sfidano creando un’amalgama geniale che vede le differenze attenuarsi in nome di una musica fatta d’ingegno e di colori, capace di penetrare attraverso un eccellente strumentale dove i nostri, al secondo disco, regalano una sospensione ricca di influenze, anche cinematografiche che vanno dal western passando per l’elettronica e il funk rock in un’imprevedibilità di fondo che fa scuola e che consegna agli ascoltatori dodici tracce sonore che sono il risultato di una sintonia invidiabile e di un approccio teso fin dall’inizio, capace di portarci verso mondi lontani, comodamente seduti sul nostro divano, tra un woodstock moderno e una sperimentazione in continua simbiosi con la terra che ci circonda.