Salvario – Duemilacanzonette (Beta Produzioni)

Musica d’autore in grado di raccontare anfratti di vita necessaria tra ballate acustiche e introspezioni che scavano all’interno del proprio io per tirarne fuori la parte migliore, quella essenziale a cui non possiamo rinunciare e che lo stesso Salvario, all’anagrafe Salvatore Piccione, tenta di ricucire addosso alla sua pelle di cantasorie raffinato che si muove egregiamente tra la musica passata e il post duemila, ad intrecciare i suoni dei Perturbazione, dei Mambassa, dei Nadàr Solo presenti quest’ultimi nella grandissima Dinosauri a raccontare di un mondo amoroso in estinzione e a cercare nella grotta dentro di noi un barlume necessario per ricominciare. Tutta la poetica di Salvario si muove tra un dare e un ricevere, la voce calda riempie l’intero disco e le stratificazioni rock necessarie sono parte fondante di un tutto che si appresta ad incoronare canzoni come l’apripista Caro amico, Una parte di me, Lasciami così e il finale sospeso in Deja vu come pezzi di gran classe che rendono omogeneo l’intero album in un’intenzione che parte dal cuore e si solleva a ricoprire le nuvole sopra di noi.