Terzo Piano – Super Super (LaFameDischi)

Vincitori del contest, Le canzoni migliori le aiuta la fame, il gruppo Terzo Piano stupisce per stratificazioni rock unite da un’elettronica originale e brillante di luce propria.

La band confeziona una prova legata al tempo andato, senza qualsivoglia forma di sostanza in cerca di appigli, ma esprimendo un genere proprio e un’attitudine del tutto originale nello scrivere pezzi e nel dare forma a quel qualcosa di celato, di nascosto, tra un’elettronica sempre presente, ma un’elettronica sempre arrangiata e studiata, incursioni alternative rock e folk, abbracciando i Radiohead di Hail to the Thief, sperimentatori si, ma con la presenza di chitarre roboanti sempre pronte a squarciare la scena e a creare un gusto della ricerca che non si ferma al primo approccio, ma che tende a manifestarsi dopo numerosi ascolti.

E’ un connubio di generi questo, che rende i quattro giovani salernitani, una realtà da seguire a fondo, si perché i testi non sono mai banali e ancorati a qualcosa, sono testi che affrontano in modo visionario e onirico il vivere quotidiano, affrontano l’essere presenti su questa terra domandandosi senza essere scontati; un’eterogeneità di fondo che esplode lungo i dieci brani che compongo un disco che ha tutto fuorché sembrare un disco italiano.

Geometrie funamboliche e sperimentazioni che rendono onore ad una realtà in piena evoluzione, carica di significati nascosti, di notevole savoir faire e di quell’impressione che si percepisce da lontano che siamo di fronte ad un qualcosa di grande.

 

IValium – Revolution (Venus dischi)

Revolution un album che ammicca ai suoni più classic punk e beat con venature brit pop  di stampo sixties.

Una carrellata di 12 canzoni ballabili fino ad avere male ai piedi, quelle dei Salernitani IValium che fanno dell’orecchiabilità una matrice di sfogo alle esigenze adolescenziali senza mettere in campo folk writer targati anni zero.

Per voce e stile, anche se meno elaborati, ma più diretti, ricordano i padovani MiSaCheNevica.

Canzoni quindi che scivolano come acqua di un fiume in piena che non lascia scampo nemmeno al più imperturbabile degli eroi.

Tracce che si fanno di certo ricordare sono “Io sono un Punk” con un ritornello strappa capelli, mentre il singolo “15 anni” fresco di un video che uscirà il 16 dicembre, è pura denuncia verso un mondo tanto stretto da far pensare che in qualcosa di meglio si può certamente sperare.

Bellissima nel finale la corale “Giochi Perfetti”, mentre attimi di psichedelia a colori fluorescenti si respira in”Syd + Lou barret”.

Un album fresco e genuino che non si sentiva da tempo, un disco che non si fossilizza nelle note oscure, ma regala attimi di gioia pura e pensieri che non sfiorano la materia cerebrale, ma che si snodano su, in alto, fino a toccare il cielo.