The brightest room – Exit/Run (Autoproduzione)

THE BRIGHTEST ROOM – Run (autoproduzione) | Reverendo Lys ®

Exit il loro primo disco, Run invece il loro secondo. Differenze sostanziali sotto l’aspetto estetico, ma conseguentemente a una ricerca in salsa rock and roll i nostri infarciscono due album niente male, dove le idee sembrano preponderanti e goderecce, rispetto a qualsivoglia presa di posizione sostanziale. I The brightest room ci regalano attenzioni che sembrano guardare con eterogeneità agli scambi interiori di emancipazione passata per consegnare alle orecchie dell’ascoltatore melodie accattivanti che ricordano un connubio di The beach boys, The smiths e una leggera oscurità legata alla new wave dei The cure, fino ad arrivare, con un doppio carpiato alla musica dei Blur. Due dischi diversi. Due dischi similari per molti aspetti. Belle le linee vocali a dare coralità sghemba ai concetti espressi. Belle le chitarre pulite che riescono a brillare su linee melodiche opportunamente accompagnate da basso e batteria. I The brightest room riescono nell’intanto di dare forma ad un progetto che trovata nel passato una valvola di sfogo necessaria. Un valvola di sfogo farcita di originalità a tratti dove il connubio immagini evocate e ballabilità sospinta rende soprattutto Run un insieme di pezzi carichi di forma e di esigenza comunicativa.


Margareth – Run (Macaco Records)

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Macaco Records ritorna dopo anni di silenzio sfornando e producendo un disco di melodie sussurrate da terra d’Albione che si inerpicano con costante disinvoltura all’interno di un concentrato di musica autorale sporcata dal rock più sopraffino e mai conclamato, ma piuttosto interiorizzato a dovere e pronto a stupire attraverso ogni sfumatura espressa. I Margareth ci consegnano un album, un piccolo Ep di cinque canzoni dove i suoni vintage sorprendono grazie ad un miscuglio soppesato di sintetizzatori mai osannati, ma piuttosto necessari per una prova che fa da ponte tra passato e futuro. Dai Beatles, passando per il Lennon solista fino a raggiungere i Blur dell’ultimo periodo i nostri Margareth ci regalano una manciata di canzoni davvero emozionanti sotto diversi punti di vista creando le giuste aspettative artistiche atte a rendere necessaria una prova che ricerca nella sostanziale quotidianità un proprio punto di fuga, un bagliore di luce nel grigiore moderno. Ecco allora che si sciolgono a dovere pezzi come la bellissima Run fino a Treeline ad incidere con forza una sperimentazione che sembra non fermarsi mai, recuperando, attingendo dal passato, la chiave per aprire ciò che resta di noi.