Adam Carpet – Adam Carpet (Rude Records)

Ad un anno dall’uscita discografica solo in digitale della loro prima fatica, gli Adam Carpet ripropongono il loro progetto aggiungendo due piccole perle al già prezioso e notevole album d’esordio.

“Dreamcity”, brano dei Frigidaire Tango, riarrangiato e rivestito di nuova pelle per il loro tributo e “Future Teen” Idol inedito che spazia su suoni lisergici e siderali.

Gli Adam Carpet, band milanese di post rock d’avanguardia, aggiungereio io, è sempre alla ricerca di sperimentazioni che spaziano dal campo elettronico a quello delle percussioni, ricordiamo che la band nel loro set comprende la presenza di due batteristi e due bassi elettrici il tutto intercalato da una chitarra e dai synth, per creare quel suono denso di vortici intergalattici dove perdersi dentro a sensazioni inaspettate.

Privi di qualsiasi punto di riferimento, o meglio, portando con sè una forte dose di originalità, prendono tutto ciò che di meglio esiste nella scena strumentale e non, vedi alla voce Mogwai, Sigur Ros, Mars volta, ma anche Massimo Volume, GCCGF e l’ultimo Joy cut, per condensarla in cambi di tempo, di ritmi repentini, intervallati da momenti di aurea complicità dove lo sfondo non è mai fisso, ma è in continua trasformazione all’incedere dei secondi che si sovrappongono alle tracce del cd.

Un disco da ascoltare tutto d’un fiato per capire la meraviglia sonora che può nascondersi dietro a “Carpet”, “Carlabruni?” o nella immensa “Baby Year” senza tralasciare l’ottimo inedito che dona spettacolo ad ogni ascolto.

Densi, privi di confine e aperti a tutto, gli Adam Carpet segnano un territorio preciso dove compiere le proprie ambizioni sonore queste tendenti nel quotidiano all’infinito in divenire.