Ru Fus – Rebus (GhostRecordLabel)

Acustiche implosioni che ritraggono gli anni ’90 in un ristretto campo d’azione che perpetua energia e fonde i contorni con un vivere assoluto lasciato a decantare, lasciato a sedimentare in contesti alquanto atipici, in contesti dove il graffiato di una voce convincente estingue qualsiasi dubbio di sorta e imprigiona l’attimo per lasciare scandagliare parole, vissuti, confini e sospiri, mondi in divergenze assuefatti e a tratti claustrofobici, mondi che parlano di noi da vicino utilizzando il grunge come ponte d’ispirazione e ottenendo un risultato che da Rodeo ad Highway disegna strade e le conduce verso territori desolanti e polverosi. Uno stato d’animo che si riprende e sente il bisogno di dominare la scena in modo non acrobatico, ma piuttosto dall’alto di uno sgabello che consegna ancora una volta la creatura di Emiliano Valente ad un substrato di coscienza davvero unico e forse irripetibile; tra ciò che è stato e ciò che è il percorso di Ru Fus continua la sua mirabile strada.

Ru Fus – In Fabula (GhostLabelRecord)

Bentornato Ru Fus sulle pagine di Indiepercui, bentornato più cattivo che mai e da buon menestrello rock sei tornato dopo aver appreso ancora meglio la lezione del grunge degli anni’90, quelle chitarre distorte e quelle voci modulate a formare complessità che si respira nell’aria, capacità di affondare le radici in un qualcosa che sembrava perduto, ma ogni volta si rinnova in tutto il suo splendore ricordando il tempo passato e donando carica aggressiva e piglio deciso ad una serie di brani che convincono sin dalle prime battute; un suono tagliente, ruvido e ben amalgamato si fonde a raccontare una civiltà in decadenza, palazzi che ricoprono la vegetazione, palazzi in fiamme, anima e corpo donati al progresso, anima e corpo pronti ad esplodere, stoner obliquo e ben congegnato, un’evoluzione di quella musica che usciva dai Soundgarden, dai Mudhoney, bravo Ru Fus, o meglio dire bravo Emiliano Valente, hai saputo ancora una volta consolidare il tuo spirito con ciò che ti circonda, una comunione con il tutto, assorbendo il mondo intorno e rigettandolo, con rabbia, sull’asfalto della strada. Bentornato Ru Fus.