Bright Lights Apart – As everything falls apart (Autoprduzione)

Rock che sposa l’elettronica e la new wave incantando per uso di synth e soppesando di buon gusto una capacità costruttiva che è pura geometria esistenziale in un buco nero, capace di esigenza sonora e di utilità nel reagire al mondo di tutti i giorni, al mondo come lo conosciamo in una tempesta di fulmini e luce che non lascia scampo alla tenebra che avanza.

I Bright Lights Apart sono una band di Rovigo capitanata da Miles T e come creatura cangiante fonde i suoni più cupi degli anni ’90 per investigarli al meglio e trarre un vantaggio, nel sospirato tentativo di dare nuova linfa vitale a questa commistione di big bang non solo pratico, ma anche teorico tra accozzaglie sonore di questi ultimi tempi.

I nostri ne escono vincitori; curioso di poterli assaporare in chiave live il loro rock fa presto centro nelle sensazioni dell’animo umano, un rock che prima di tutto parte dall’anima, la cosa più pura che abbiamo, pronta ad intercettare cavalcate sonore che si fanno attuali pur raccontando del tempo andato.

Marijuanal – StonedPunk (Autoproduzione)

Vengono da Rovigo sono i Marijunal e a loro non frega un cazzo del giudizio della gente, esprimono con vivace sofferenza un’espressione di colore che portano dentro, un modo per concedersi e gridare al mondo i propri intenti, senza mezzi termini e mezze misure, una vorace distesa di intenzioni capaci di fagocitare in un solo attimo ansie e paure per portarci lontano.

Fedeli alla linea del punk sbandierano erba già nel loro nome anche se il risultato è assai diverso da Green Day e robaccia commerciale di basso livello, qui ci si mette il cuore e a IndiePerCui piace quando una cosa è eccezionalmente vissuta e immagazzinata tanto da entrare nell’antro dei ricordi migliori, i nostri Marijuanal  salgono di diritto sul podio delle migliori proposte di punk non solo nazionale, a fianco di nomi come Pennywise, Rise Against e Poison the well trasformando il punk rock in voga negli anni ’90 in un punk quasi estremo che incrocia hardcore e crossover per dare vita ad uno stonedpunk d’annata che affonda le proprie radici negli anni’80, per questo genere, i miracolosi anni ’80.

Le canzoni si lasciano affondare veloci e immediate, stupenda No pussies in the skatepark che troviamo nella chart della famosa label Epitaph per passare all’intro meditato di Alone e via via Brothers per finire con Double Drop; tra queste alcune canzoni trasmesse da radio brasiliane, argentine, californiane.

Un disco schietto, diretto e senza mezze misure, una rapida occhiata verso il sole che sorgerà e l’esigenza di mettersi davanti ed affrontare con piglio opportuno una nuova giornata, per abbattere la noia, per sperare ancora.