Pino Nuvola – A fronte praecipitium, a tergo lupi (Pipapop Records)

Sopraffini momenti acustici che intensificano le metafore di una vita intera incapsulate all’interno di un volere/potere che gioca con il fattore dell’autonomia all’interno di scatole ermetiche quotidiane intrise di bellezza e meraviglia da scoprire. Una sorta di disco concetto costruito attorno a sonorità e architetture che sanno ricreare un senso di costrizione e di libertà, un ossimoro decentrato fatto di sogni e speranza da raggiungere. Il camoscio e il salto per fuggire dai lupi, la scelta, il pensiero astratto oltre la ragione, la chiave di volta per tutte le ambizioni necessarie. Pino Nuvola suona fingerpicking, ma utilizza anche accordature aperte. Una ricerca costante, in equilibrio, un modo diverso di essere attuali nel presente senza dimenticare il passato. Creato da Pino Nuvola, all’anagrafe Stefano Durighel e registrato, mixato e masterizzato da Tommaso Mantelli, uscito per Pipapop Records, A fronte praecipitium, a tergo lupi è un album fatto di costrutti e sensazioni, un cerchio concentrico da cui partire per dare un senso diverso alla parola libertà.


Esterina – Musica di provincia (Curaro Dischi)

Nella musica di esterina ci sono i vuoti del buio che si aprono alla luce più vera e reale. Caleidoscopio di emozioni per cuori che cercano il bene oltre misura intensificando i  punti di vista e trovando appigli, speranza, costruzioni in divenire a riscaldare pensieri, pace, solitudini nascoste. Il nuovo di esterina diventa scarno e corale. Appassiona le esigenze di coltivare parole lungo i sentieri della vita e abbraccia in contemporanea la bontà di una musica che non cerca il consenso, ma diventa essa stessa ricerca di un modo di dire, di essere e di fare. Nell’ultimo di esterina suona, per l’ultima volta,  Giovanni Bianchini, batterista da sempre per il gruppo di Massarosa. Un modo per andare via senza andare definitivamente via. In Musica di provincia ci sono pezzi meraviglia che definiscono la qualità indiscutibile di un gruppo che ha fatto, senza ombra di dubbio, la storia della musica underground italiana. Le vite degli altri, Le cose che da tempo ti dovevo, Amore splendido, La mia ragazza, sono gli esempi massimi di una poetica che ferma la quotidianità e ci trasporta nei territori della bonifica pur toccando latitudini che non sono incasellabili, ma che inevitabilmente conoscono e riconoscono le coordinate del nostro stare. Ascoltare esterina è come essere accolti da un abbraccio infinito. Un bene smisurato. Per noi, per tutto ciò che ci circonda. Un quinto disco in studio, speciale, radicato che profuma come un atto d’amore eterno, una pace che conforta e corrode, si fa viscerale, raggiungendo vette di normalità irraggiungibile. Un album di spessore dove esterina riconosce l’appartenenza ad un qualcosa di più grande, immenso.


LIBRI ILLUSTRATI – Jordan Scott/Sydney Smith – Il giardino di Babushka (Orecchio Acerbo)

Copertina del libro Il giardino di Babushka, di Jordan Scott e Sydney Smith

Titolo: Il giardino di Babushka

Autore: Jordan Scott/Sydney Smith

Casa Editrice: Orecchio Acerbo

Caratteristiche: 24,2 x 24,2 pag.44

Prezzo: 16,50 €

ISBN: 9791255070269

Ritornano, con stile unico, i vincitori del Superpremio Andersen 2022, Jordan Scott e Sidney Smith. Ritornano con un album che estrapola dalla semplicità nascosta elementi di congiunzione con la complessità della vita, con quel cerchio intricato che tutto ingloba e dove le coordinate geografiche necessarie a comprendere l’intera vicenda sono insite nel cuore di ognuno di noi.

Una nonna, una babushka e il suo nipote, l’orto e le verdure da coltivare, i lombrichi, piccole cose che fanno grandi i giorni, la luce oltre le tempeste quotidiane e quel senso di vicinanza che ci rende reali e pronti a ritrovare la strada verso casa, le nostre radici, la famiglia e la moltitudine di elementi impercettibili che rende unico e irripetibile ogni giorno della nostra vita.

Il giardino di Babushka è un luogo di pace e di condivisione. Un posto dove la semplicità di fondo è elemento necessario per creare un film bellissimo di interiorità e coscienza che si fa racconto, storia da tramandare, diario polveroso di vita prima nascosto e poi recuperato con l’intenzione di dare nuovo significato al contesto che abitiamo.

Se avete presente il capolavoro “Io parlo come un fiume” allora potete comprendere l’immensità di questi due autori capaci di entrare in punta di piedi nelle introspezioni umane con soppesato intento di voler comunicare le difficoltà soggettive nell’affrontare ciò che non conosciamo.

Il giardino di Babushka è un illustrato che si fa incontro e ci conduce per mano nei meandri del nostro nascere e del nostro morire, un percorso, un cammino segnato, in mezzo il silenzio, i gesti d’amore, quegli abbracci solitari a ricoprire di bellezza una società fagocitata dalla velocità opprimente.

Uscito per Orecchio Acerbo questo illustrato d’autore è un omaggio smisurato al prendersi cura, al bene da dare e da tramandare, una dolcezza sconfinata narrata e disegnata egregiamente che non stanca di segnare e costruire spazi necessari di condivisione e meraviglia.

Per info e per acquistare il libro:

https://www.orecchioacerbo.it/catalogo/libro/il-giardino-di-babushka/

FUMETTI – Chiara Barzini, Ilaria Bernardini, Ludovica Rampoldi, Giordana Mari / Giulia Rosa – Corpo libero (Hop!)

Titolo: Corpo libero

Autore: Chiara Barzini, Ilaria Bernardini, Ludovica Rampoldi,

Giordana Mari, Giulia Rosa

Casa Editrice: Hop!

Caratteristiche: pagine 184, cm.23×17 cm

Prezzo: 23 €

ISBN: 9788897698593

 

Volume pregno di temi attuali che si affaccia sulla quotidianità attraverso un uso verboso e morboso dell’aspetto evolutivo e adolescenziale inquadrando da vicino, come telecamera nascosta, le avventure introspettive di una squadra di ginnastica artistica pronta a subire qualsiasi tipo di sopruso pur di diventare, pur di contare.

Un fumetto che profuma di internazionalità, davvero ben concepito, probabilmente debitore, in parte, del romanzo di Ilaria Bernardini e forse ancora di più della serie uscita su Paramount+ e successivamente su Rai 2.

Una storia concepita come thriller psicologico che scava all’interno dei meandri più nascosti dell’essere umano e fa riflettere profondamente sul senso dell’esistere incentrando la vicenda intera sul susseguirsi di narrazioni che inglobano le emozioni di giovani donne alla ricerca del proprio posto di mondo da occupare.

Una sfida continua, tra allenamenti concepiti per dare sempre il massimo e il vuoto intimo che disegna le fragilità umane in modo impeccabile e sentito a ritrovarsi, con empatia sospesa, a vivere in prima persona le stesse sensazioni di quel gruppo di ginnaste perse e immerse in quell’irrecuperabile desiderio di successo del mondo adulto.

Corpo libero è un graphic novel compatto dove tutti gli elementi sembrano confluire in una sorta di verità che ruota attorno ad un omicidio e dove tutti sono sospettati, almeno fino alla fine. Lo scoprire il colpevole però non è motivo di conforto, ma piuttosto il senso di disagio e di destino ineluttabile che si respira lungo l’intero fumetto ci porta a comprendere quanto non sia tanto importante il finale, ma piuttosto acquisisce spessore la dura realtà che corrode le pagine descritte senza lasciare spazio alla redenzione.

Uscito per Hop Edizioni, Corpo libero di Giulia Rosa, sceneggiato per la tv da Chiara Barzini, Ilaria Bernardini, Ludovica Rampoldi e Giordana Mari è un inno interiore al volersi bene nel marasma complesso delle assurdità umane. Un libro impattante dove il tempo segna, in modo perpetuo, le coordinate di un’adolescenza sezionata e ricomposta. Un’età perduta, mai ritrovata. Un complesso reticolo geografico messo in scena con stile unico e personale, un filo di luce nell’oscurità intorno.

Per info e per acquistare il fumetto:

https://stay-hop.com/products/corpo-libero

Marco Lippini – Simple stories (Entusiasta dischi)

Simple Stories

Partire dalle storie semplici per creare qualcosa di unico ed eccezionale. Amplificare le vedute per uscire dalle stanze comodamente adagiate dipingendo quadri di vita domestica inglobate nella quotidianità e pronte a risplendere grazie ad un cantautorato che sa osare che oltrepassa i cliché e che cerca di trovare una propria via di conforto nel marasma della musica attuale. Il cantautore toscano Marco Lippini riconosce la grandezza immaginifica della musica del passato e il suo è una sorta di excursus ricco di rimandi ad uno stile che con delicatezza apre le porte del nostro costruire mondi, parallelismi, architetture indipendenti e coinvolgenti nel tentativo di identificare i passaggi necessari, le coordinate geografiche di questa realtà. Un po’ in inglese, un po’ in italiano, da Tom Mcrae fino a Elliot Smith, il nostro ci accompagna in un percorso personalissimo e sincero. Un cammino dove ogni cosa illuminata sembra vivere di vita propria e dove ogni passo acceso segna un passaggio necessario tra poesia e musica.


Luca Borgia – The flight of a Barfly (Blue Mama Records)

Luca Borgia

Concept album radicale fatto di sostanza e necessità di ricoprire nuovi spazi e accadimenti con una musica che oltrepassa i confini della nostra esistenza per concedersi elementi di oltre mondo da dipingere con i colori del futuro. Si vola di notte, si cerca la luce, ci si affaccia nelle note di una relazione continua tra musicista e ascoltatore, un insieme sostenuto di accenni, bozze, piccoli disegni che sono frammenti necessari per costruire anima e corpo, costruzioni strumentali degne di essere raccolte e interiorizzate per dare nuovo significato all’ambiente circostante. Una prova registrata in acustico, quasi tutta in presa diretta, dove il fulcro stesso della creazione è ricerca sostanziale di un territorio nuovo da scoprire che trova nell’essenzialità la chiave per capire la misura del tutto. Luca Borgia ci regala una prova che ha il sapore d’altri tempi. Un disco che non ha velleità di conquistare consensi a fini commerciali, ma è piuttosto uno sfogo personale nel cammino dell’esistenza dello stesso autore.


Stefano Dentone & The sundance family band – Growin’up blues(Go Country Records)

Growin' Up Blues

Crescita sulle strade della vita intessuta di orpelli elettrizzanti che segnano un passaggio necessario con il nostro stare imbrigliando la luce dei momenti passati e circondando le situazioni attuali di capacità emotiva nel conquistare nuovi spazi di realtà. Il nuovo di Stefano Dentone, con la sua famiglia allargata la The sundance family band, è una prova fatta di sudore e risate, di voglia di cambiamento e pensieri positivi, di energia viscerale e leggera che racchiude un insieme di tracce che si fanno ascoltare e ci trasportano all’interno di territori blues concentrici e chiaramente inclini ai rapporti umani, al contatto, a quell’alchimia tra ascoltatore e band. Sono dodici brani per un album che si apre con la title track e prosegue con le riuscite The love I need, Blue sky, Blind to see, Old words finendo poi con Betrayed. Growin’up blues racchiude le sensazioni di un’America lontana. Un disco che profuma di strada da percorrere e di leggeri legami capaci di segnare il nostro diventare adulti.


LIBRI ILLUSTRATI – Núria Figueras/Anna Font – La visita (Kalandraka)

La visita

Titolo: La visita

Autore: Núria Figueras/Anna Font

Casa Editrice: Kalandraka

Caratteristiche: 22×28 cm., 36 pp., colore

Prezzo: 16 €

ISBN: 9788413432601

Il silenzio che irrompe piano in un mondo di rumore attraverso i muri della nostra mente si siede accanto a noi e ci comunica, da vicino, le profondità del vivere. Il silenzio che ci accoglie e ci porta lontano, ci invita a riflettere sulle sensazioni dell’universo in un miscuglio eterogeneo che si affaccia tra le costruzioni mentali del nostro io e l’eterno e ineluttabile nostro destino.

Albo raffinato ed elegante questo. Uno stare che diventa motivo per comprendere l’introspezione insita nell’uomo attraverso una storia delicata e coinvolgente, dedicata ai più piccoli e che si fa rileggere per comprendere appieno il significato da interiorizzare momento dopo momento.

Piccola volpe un giorno resta a casa da sola. La mamma è impegnata molto probabilmente a cercare del cibo. A far visita alla nostra protagonista è un amico molto particolare che sembra non avere forma, un amico a cui non chiedere troppo, un’immagine che ha come nome Silenzio e che aiuterà la nostra a ritrovare, nel vuoto intorno, lo spazio necessario per conoscere meglio se stessa.

Premio Compostela 2023, uscito per Kalandraka, La visita, è uno strumento unico e insostituibile capace di dare un valore nuovo alla parola solitudine nel tentativo di costruire quel senso di appartenenza vero e reale che scruta tra le radici del passato per creare un futuro diverso e significativo.

Il testo didascalico di Núria Figueras ci aiuta ad apprezzare gli attimi di sospensione raccolti nelle illustrazioni di Anna Font. Immagini colorate e impattanti, personali e riuscite, per un risultato d’insieme che si fa elemento necessario nel realizzare un ponte indiscutibilmente straordinario che ci porta alla scoperta dell’amico più intimo che risiede dentro di noi.

Per info e per acquistar il libro:

https://kalandraka.com/la-visita-castellano.html

 

Five hundred horse power – Cluster (Andromeda Relix)

Potenza sonora intrisa di energia graffiante si staglia attraverso l’orizzonte della provincia vicentina con metodica dedizione ad un genere che di natura richiama aspetti devastanti che mescolano poderosità e tecnicismi assoluti per un risultato d’insieme capace di dare nuova linfa vitale ricercando, nei territori inesplorati, la chiave di volta per i futuri a venire. L’ultimo disco dei Five hundred horse power suona polveroso e riesce ad unire stili diversi che ruotano attorno al metal e all’alternative fondendo attimi di calma apparente con il gutturale bisogno di gridare al mondo intero una sorta di disagio su cui porre le basi per conquistare, con capacità, spazi di creatività attesa. Cluster è un concentrato caleidoscopico di forme che acquisiscono una visione d’insieme a tratti elettrizzante profumando l’etere di cambiamento, quel cambiamento che diventa maturità per una band che fa dell’unione in evoluzione il punto fondamentale del proprio stare insieme.


Boban – Quater (Autoproduzione)

QUATER | BOBAN

Infrastrutture cosmiche dirette e costruite passo dopo passo intensificano le visioni sempre vive di un mondo dove le energie viscerali si fondono per dare alla luce un disco fatto di sogni, rimpianti e bisogno di gridare alla realtà il proprio senso di appartenenza, l’effettiva concretezza nel ricreare la strada da seguire. Il nuovo dei Boban sa di immediatezza mai generalizzata, mai banale, ma piuttosto profuma di fotografia di un determinato momento storico inglobando punk e rock, rumore di sottofondo e intense architetture modellate e riempite di buone intenzioni. Nel loro album c’è anche la psichedelia e quell’essenza sostanziale nel dare un nome al viaggio di andata e ritorno chiamato vita e che ci ingloba tutti indistintamente fino al midollo. Da Manchester a Zizou i nostri ci regalano una prova che conosce le intemperie di questo tempo infame. Un disco corposo che sa accendere la scintilla necessaria a colorare i pomeriggi grigi e uguali di questa quotidianità.