PUNTInESPANSIONE – L’Essere Perfetto (U.d.u. Records/Audioglobe)

L’essere perfetto è ciò che la società ci impone, ciò che la società richiede per entrare a pieno titolo in un costrutto sociale che ci vuole omologati e schierati al volere di qualcuno che si trova sopra di Noi per dirigerci e imporci le proprie idee.

I PUNTInESPANSIONE al loro terzo disco raccontano proprio questo, raccontano di un qualcuno che dirige i movimenti della macchina dove noi siamo spettatori e non protagonisti, raccontano quindi un’esigenza che urla al mondo la propria sicurezza nel ritornare padroni di noi stessi, delle nostre paure, dei nostri fallimenti e dei nostri tentativi per essere migliori.

Un ritornare al centro che viene narrato con piglio elettronico e rock stoppato incrociando con energia virulenta RATM e Foo Fighters tra il cantato Caposseliano e i colori del combat folk della Bandabardò.

Una commistione sincera di generi e prove che sbarcano toccando territori inospitali da dove poter rinascere e ricostruirsi in un continuo cerchio che si chiama sopravvivenza.

Un misto quindi di generi che si intrecciano e ci consegnano una prova magistralmente suonata, aiutati dalla presenza di Gaetano Camporeale e Antonio Porcelli, tastierista e tecnico del suoni di Caparezza, i nostri parlano di amara quotidianità senza scadere nel banale e nel già sentito, ma sapendo usufruire del tempo in modo razionale.

Si parte con Animale Social Network per passare velocemente alla surreale Noir, si ascolta poi Per diventare un re, dedicata ad un sindacalista che non c’è più, raggiungendo attimi di rock viscerale in Lasciato qui e finendo con la meraviglia Succederà.

Un disco che mira all’essenza, che ci pone tante domande e ci lascia con delle risposte che ognuno di Noi ha bisogno di comprendere, un’esigenza profonda che parte solo dopo il risveglio del nostro cervello, perché sarebbe poi come rendere omaggio alla mente risvegliata, che è approdata sull’altra sponda libera dalla sofferenza.

Ah…dimenticavo, l’essere perfetto non esiste.