Pin Cushion Queen – Settings 3 (Autoproduzione)

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Siamo arrivati alla fine di un percorso caleidoscopico, di una trilogia in evoluzione, lontana anni luce dalle regole di mercato e pronta ad entrare nel mercato stesso per cambiarne regole e soprattutto punti di vista, lontano da mercificazioni e suadenti contratti, ma piuttosto vicino ad un originale percorso d’avventura musicale che prende il sopravvento grazie a forme desuete e sperimentazioni già narrate qui, su queste pagine virtuali e che ora volano verso un finale che è forse chiusura o forse spazio che si comprime, chiudendo in qualche modo il cerchio aperto e nel contempo osservando un buio sempre più presente con quegli occhi che hanno e che vedranno ancora tanto, da sfondi cinematografici a territori deserti il trio bolognese grazie a The Tunnel, l’articolata Backward Future e il finale lasciato a Wachosky si immola a dare un senso sempre maggiore alla proposta in questione, tendendo la mano all’infinito e abbandonando i pensieri a nuove scoperte future.

Pin Cushion Queen – Settings_2 (Autoproduzione)

14141683_10153835635416918_4506855049477558915_n

Continua la ricerca sonora per la band bolognese, persa nel tramonto della bellezza interiore, ricerca spaziale che altera l’elettronica e si protende nel cercare abitudini del passato e nel contempo cerca di voltare pagina impreziosendo queste nuove tre canzoni con nuove forme che prendono vita e si stagliano egregiamente a comporre un secondo pezzo di puzzle industriale, naturale compostezza che esplode e lascia particelle minimali in un’immedesimazione quasi simultanea all’idea che accompagnerà una terza stesura, un progetto quasi estremo, ma che si forma continuamente, una trilogia sonora che amalgama i maestri della composizione italiana, riportando il tutto ai giorni odierni, tra le abitudini sedimentate al vento che cancella e il bisogno sentito di dare forme nuove a tutto ciò che ci circonda, partendo in primis da quello che sentiamo dentro.

Lasciamo quindi andare i nostri a ricreare bellezza metropolitana tra il cemento logorante e i gas plumbei in cielo, forse ne guadagneremo tutti qualcosa.

Pin Cushion Queen – SETTINGS_1 (Autoproduzione)

1

Ridondanti suoni che percorrono lo spettro di luce lasciando decomporre in cantilene infinite percezioni infinitesimali della grandezza di questa band che esplode in contorte visioni di sovrapposizioni chitarristiche e volontà da vendere nel conquistare spazi di apertura sonora e coinvolgendo l’ascoltatore in un piccolo concept strutturale e aperto, non autoconclusivo, ma una porzione di terra così piccola e così irreale, che si aprirà a conquiste future con nuovi settings moltiplicati fino a contemplare nove pezzi implementati da un apparato testuale in un’avventura lontana dal prodotto finito e vicina alla conquista di un mondo nella creazione di cupezze d’animo e velocità di pensiero che portano all’ascoltatore in territori cari alla band di Yorke e soci fino a incontrare la sperimentazione newyorkese dei Battles capitanati da Ian Williams.

Un disco che brilla e ipnotizza, strano a dirsi in un’epoca da stampini di sabbia; il primo ep della band bolognese ingrana molteplici piani dentro un campo lungo in dissolvenza.