Winter dies in June – Penelope, Sebastian (Autoproduzione)

Diario aperto agli sfoghi dell’amore narrante storie di vita e di cuori infranti con una certa capacità intrinseca di colpire il bersaglio, di colpire il nocciolo della questione in sodalizi cosmici con una musica indie pop che strizza l’occhio e fa da ponte inusuale dall’oltreoceano all’oltremanica in condizioni esemplari che permettono di incanalare un’energia impreziosita da perle mutevoli, cristalli multisfaccettati e ambiziosi. I Winter dies in June sono una super band costruita per emozionare e grazie a questo disco riescono ad intrappolare gli umori di una generazione appesa al filo dei legami facilmente scivolosi e qui rimarcati con una certa aurea di leggerezza impreziosita da un’importante elettronica che non si fa preponderante, ma è aiuto intrinseco per un risultato che dire eccellente è dire poco. Penelope, Sebastian è un disco complesso, ma che nel contempo si fa ascoltare più e più volte, un album che raccoglie bellezza ad ogni secondo trascorso e che diventa necessario ogni qualvolta si voglia percepire il soffio del vento che precede l’estate.