Bang bang vegas – Party Animals (Autoproduzione)

Animali da palcoscenico sguinzagliati a mordere a suon di note un’energia isterica e contagiosa, quella della potenza di fuoco espressa nella musica anni ’70 quella che ti faceva ballare, sudare ed espellere il momento a suon di incontrollate vibrazioni e riff satanici. I Bang bang vegas sanno il fatto loro, lo si intuisce già dall’intro della title track, riescono a catalizzare il momento per estenderlo e farlo ansimare di fugace osservazione grazie ad un suono che attinge in modo anacronistico il proprio valore direttamente dagli anni in cui tutto è partito, gli anni del rock e inconsapevolmente, forse, attraggono ancora folte schiere di estimatori con pezzi che parlano del bisogno di vivere, delle strade infinite da percorrere e della libertà sempre più in costruzione, sempre più in divenire, una libertà mai celata, mai nascosta, ma piuttosto esibita a pieni polmoni in pezzi come Single, Sweetest crime o la finale I wanna be rich, senza nascondersi mai e soprattutto inglobando la lezione del tempo riuscendo poi ad espellerla in tutto il suo mirabile splendore.