Red Lines – Paisley (Autoproduzione)

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Sonorità d’oltreoceano in grado di mantenere il filo teso della bellezza dalla prima all’ultima canzone, una musica matura per certi versi che incrocia il pop elettronico a suoni psichedelici concentrando l’azione tra lo stupore che tutto questo sia stato creato da una coppia giovanissima di musicisti e il risultato certo di un complesso che nella sua pienezza possiamo analizzare dalla prima all’ultima fatica. Paisley è un album che suona maledettamente bene, gli echi di band come Alt-J, Radiohead, Florence and the machine sono evidenti e l’impressione di fondo, ad un primo ascolto, si raccorda all’interezza di sensazioni che canzoni come l’apertura Talk to me, la sognante Tomorrow, lo sdoganamento in Control III e la finale Together lasciano intendere, in saliscendi emozionali alternati a soffi di pienezza percepibili. Paisley è un album prezioso, il primo di tanti spero, un disco capace di trafiggere in profondità attraverso una voce sottile, un mood disinvolto che è alla ricerca di una propria personalità, ma che getta le basi giorno dopo giorno per sempre nuove soddisfazioni. Bravi.