Pablo e il mare – Respiro (Libellula/Audioglobe)

Respiro è il racconto di una donna, è il racconto di un tramonto sul mare che dona grazia ed eleganza, è un narrare disincantato e leggero di sogni estivi velati da una tiepida malinconia che avvicina l’autunno e si divincola prepotentemente dall’onda uniforme per ricreare un suono etnico e contaminato, un folk d’altri tempi impreziosito dal pop d’autore che ingloba nostalgie e riporta il pensiero al respiro in un batter di ciglio, quasi fosse farfalla mossa dal vento.

Pablo e il mare è un gruppo che conosce i risvolti della canzone e al loro terzo disco non sbaglia appeal e fornisce attimi emozionali da intrappolare in una fotografia scavata dal tempo, scavata da quel bisogno di uscire allo scoperto, relegando il tutto al passato e evolvendo in concretezza ciò che prima era solo pensiero.

Canzoni di pura introspezione che toccano necessità di ampio respiro in connubio e in simbiosi con un mondo in continua evoluzione, un gelido inverno da spazzare per essere se stessi ancora davanti al mare.

Quel mare che parla di speranza, quel mare che porta alla città e quindi ecco che si scioglie il racconto urbano in Di più per proferire necessità vivendo sogni di gioventù in Ferdinandea, passando per la meraviglia di Ammanta brano avvolgente e cantautorale fino all’amata Giappone che porta alla dolce conclusione di Sottovoce.

Guardiamo alla finestra lontano, guardiamo le tende mosse dal vento e quel sospiro caldo d’estate che sta arrivando è il sorriso di una donna, che danza su di una spiaggia deserta coccolata dai raggi del primo sole.