Ozzo – Pastislost (Autoproduzione)

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Potenza sonora compressa e rigettata al suolo come fulmine a ciel sereno, fuoco che rinfranca, aria che respiriamo in una espressività di fondo che ha il sapore della magia e delle cose migliori in un’internazionalità sospinta davvero stupefacente di chi conosce nel profondo i meccanismi concentrici per far emozionare attraverso una musica che ha diretti richiami con il nu metal, lo shoegaze, il metal sinfonico. Ozzo, all’anagrafe Ivano Tomba, costruisce una prova che si muove attraverso l’ossessione del tempo che passa, di ciò che perdiamo e che non possiamo più recuperare, un disco fatto da sei tracce che incantano per immediatezza e fruibilità, per sensazionale bisogno comunicativo e per capacità di manipolare i suoni a proprio piacimento con l’intento di creare contrapposizioni tra buio e luce attraverso mani chiuse che incontrano radici in una responsabilità da primo della classe. Da As fast as you can fino alla cover di Seal, Crazy, il nostro costruisce attimi di immediatezza pop in un disco che non sfigurerebbe nelle classifiche di mezzo mondo.