The waking sleeper band – Form & Appearance (Riserva Sonora)

Soffermarsi su un grande della letteratura e costruirgli attorno un mondo musicale non è da tutti anzi, l’operazione affidata o meglio scelta dai The waking sleeper band è un’operazione esemplare, unica, in grado di incrociare in modo del tutto naturale costruzioni sonore che entrano ed escono direttamente dai grandi album degli anni ’70 dai Pink Floyd passando per i Genesis in una costruzione cosmica ben ponderata, di ampio respiro internazionale e soprattutto minuziosa opera d’atmosfera che intreccia vissuti della vita del poeta romanziere Oscar Wilde con la potenza e il lirismo dei suoi testi, grazie alla presenza di Maurizio Antognoli alla scrittura dei pezzi e alle musiche e grazie anche ad una sostanza importante fatta da musicisti affiatati e capaci di entrare in sintonia con un mondo lontano galassie dalle produzioni odierne, un mondo che vede nel passato un apice di fuga e rielaborazione, un mondo che con disincanto e forte emozione si apre e si chiude proprio grazie a quel passo fondamentale tratto da Il ritratto di Dorian Gray che incarna di per sé la vera natura di un universo posto in essere da un uomo alla ricerca di se stesso attraverso un estetismo rivoluzionario ed elegante, un estetismo che in questa opera si impreziosisce a scavalcare gli ordini pre costituiti e vibrando di veridicità maturata nel tempo.

Quarter Past One – The Ballad of Reading Gaol (Autoproduzione)

Ballata dal carcere di Reading parafrasando Oscar Wilde e componendo un concept ispirato allo scrittore tanto caro alla band e alle generazioni che fanno dell’estetismo romantico una complessa via per resistere agli urti della società.

Un disco di indie pop che mancava, qui da noi, accomunato da melodie semplici quanto geniali e capacità esperessiva e buon gusto che di certo ai Quarter Past One non può mancare.

Bellissimi gli intrecci di chitarra che suonano suadenti richiamando un brit pop d’annata che compie un’evoluzione intorno al globo cercando quell’attimo divino e perfetto che ci porta a scoprire nuove prospettive, che ci porta fuori dalle sbarre, spiccando un volo da pettirosso, dimenticando per un attimo lo stato angoscioso e le pareti oscure della prigione in cui viviamo.

Un album composto e composito, immagini che non si dimenticano tanto facilmente, un vissuto che crogiola resistenza verso l’ingiustizia e l’ignoranza.

Le canzoni parlano da sole e spicca su tutte il singolo Oh Moaning Wind portavoce di quella ricercatezza che non ha mai fine.

Una manciata di carte, fogli bianchi su cui scrivere, lettere indirizzate a tutti noi che non siamo niente senza un domani.