Cappadonia – Orecchie da Elefante (Brutture Moderne/Audioglobe)

Il mastodonte, il pachiderma, l’elefante e la continua ricerca nella trasformazione, nel bisogno essenziale di non essere più gregario, ma di far crescere un disco completamente proprio, completamente vivo e suonato, che si interroga, grazie a costrutti esistenziali e grazie anche ad un’immediatezza che confeziona pezzi orecchiabili, mescolando la musica d’autore con le sonorità d’oltre manica e d’oltreoceano, incrociando gli Snow Patrol e quella capacità che rende i suoni rock e folk più malleabili e interessanti, arricchiti da un substrato di arrangiamenti che farebbero invidia a qualsivoglia produzione moderna, arrangiamenti nati dall’incontro e dalla collaborazione di Alessandro Alosi de Il Pan del diavolo e alla presenza di ospiti come Nicola Manzan e Gianluca Bartolo per un album che non conosce territori inesplorati, ma piuttosto si inerpica come presa di coscienza nei confronti dei giorni che verranno.

Nove tracce in tutto che si aprono con la bellissima e desertica Orecchie da Elefante per passare velocemente alla leggerezza di Mani di velluto e a quella Lontano che è quasi la summa del disco per finire con Ventisei per una semplicità che chiude e abbaglia.

Un piccolo gioiello nel panorama musicale dei giorni nostri, un cantautore che ha raccolto le esperienze del tempo per aprirsi ad una nuova era che lo vede protagonista, tra ballate memorabili e quel sapore malinconico che ha fatto scuola e segna indissolubilmente la strada per il futuro che deve arrivare.