Gioacchino Costa – Sottopelle – Sottoterra (OrangeHomeRecords)

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Cantautorato vivo  e reale affacciato sulla finestra della vita a raccontare di storie e di amori perduti in una continua e sostanziale ricerca di appigli per respirare, di energia nuova per comprendere le profondità di quello che ci troviamo a vivere giorno dopo giorno. Il disco del cantautore Gioacchino Costa scava le profondità dell’animo umano incrociando gli inebrianti vapori delle osterie con un qualcosa di profondo e reale attorniato dall’essenza stessa di una musica che sembra non conoscere fine. Il musicista ligure intraprende un percorso fatto di asperità che si racconta come diario aperto e in canzoni come Anna, Lo stesso giorno, E’ tempo di te, Mancami, ci fa comprendere la complessità di una poetica che non vuole apparire, ma piuttosto diventare sostanza materica per quadri d’insieme che sono le stesse canzoni che ci troviamo ad ascoltare. Sottopelle-Sottoterra racconta di questo mondo, lo fa con un linguaggio poetico d’ampio respiro che non deluderà il pubblico abituato a classicismi fuori dal tempo. 


Nima Marie – Wollen Cap (Orangehomerecords)

Un berretto rosso e una strada da seguire, un lungo abbraccio che non può avere fine lungo la storia della musica folk al femminile americana.

Nima Marie songwrinimamarieter italiana fin dalla nascita,  ci regala con questo primo e vero album di 10 tracce, un affresco spensierato e solare di pomeriggi fatti di passeggiate e corse lungo il fiume.

Il sole bacia i belli e in questo caso i raggi filtrano sugli occhi di chi ascolta lasciando una sensazione di disorientamento e leggerezza.

Legata molto alle sonorità cantautoriali più folk e rilassate ricorda per certi versi il debutto solista della violinista Christina Courtin sia per approccio musicale, sia nel cantato.

Le canzoni scivolano veloci contro il tempo, con incursioni alla nostrana Lubjan e all’oltreoceanica Morisette.

Il suono è delicato, ma allo stesso tempo pieno, strumenti acustici e leggeri pianoforti ad incedere e corde pizzicate in arpeggi infiniti.

“Forgive me” “Morning moon” e il singolo “You know i do” sono pezzi che si fanno sicuramente ricordare.

Un album che ti fa volare in un’estate che non si fa ancor vedere con il piglio della goccia che cade, sistemandosi su di una foglia verde che sarà da nutrimento per qualche essere vivente.