Primo disco, primo Ep per gli Ongaku Motel e direi anche prima soddisfazione collettiva per questo gruppo proveniente dal milanese che associa melodie acustiche per cosi dire semplici a testi che parlano di tutti i giorni, quasi a non voler far morire il giorno, esorcizzando la notte che deve ancora arrivare.
Ogni strada è un ricordo, è un racconto di un viaggio e di tutto ciò che uno si porta a casa, un’istantanea di case tutte diverse dove il sapore delle fragranze si mescola ai profumi di terra bruciata, una commistione molto particolare e riuscita.
A livello sonoro ci troviamo davanti a Battisti e a Gazzè, ma anche ai Perturbazione di mezzo, per intenderci quelli di Canzoni allo specchio e Pianissimo Fortissimo; alle volte più introspettivi di quello che sembrano o che vogliono apparire i nostri si concedono cinque pezzi di naturalezza domestica, pronta a stupire e a lasciare il segno.
Le cose che mi hai detto è canzone in stop motion che apre la strada all’introspettiva Le mie paure, la title track è ritmata quanto basta per voler concedersi il lusso di far muovere il piede su e giù.
Chiudono bene il cerchio Settembre e la narrazione sonora di Elia e Michelle.
Un disco di facile ascolto, diretto e immediato, pronto ad essere ascoltato più e più volte, senza rimpianti e senza preoccupazioni, un cammino segnato e una strada da seguire tra vecchie fotografie e ricordi lontani.