Le frequenze di Tesla – Numeri Primi (Autoproduzione)

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Suoni vintage e compressi per una band che di gran spolvero acquisisce la lezione del tempo e la riporta nei nostri giorni facendo di un beat sinergico con il pop sopraffino moderno un punto di svolta e un desiderio interessante di riportare in auge uno stile che sembrava essere perduto. Batteria sincopata ad intessere trame con un basso scardinato a dovere e una chitarra non troppo in vista fanno di questa prova un connubio perfetto tra Beatles, Blur e Belle & Sebastian passando inevitabilmente attraverso l’ispirazione di cantautori come Badly Drawn Boy o gli italiani Battisti o Graziani in una formula interessante che ha il sapore degli anni ’60 e di quelle canzoni semplici che restavano nel tempo. Le frequenze di Tesla ci propongono dodici pezzi che parlano di realtà e che da quella stesa realtà prendono spunto per sfornare canzoni come La nuova hit, I disegni fatti sulla sabbia, Cervelli in fuga, Giovedì, Non vivo per amarti o la finale Nel mio mondo. Un disco questo che ha il sapore di un tempo andato, une bella prova d’insieme generosa nei contenuti e che si fa apprezzare per genuinità e desiderio di far rinascere uno stile esemplare.