VonDatty – Ninnenanne (Tsunami Station/Goodfellas)

Il secondo album del cantautore romano VonDatty è un insieme eterogeneo di oscurità che avanza in bilico tra soffuse aspirazioni e bisogni sempre nuovi di andare oltre la canzone d’autore per come la conosciamo attingendo speranze e sogni malcelati in testi quasi claustrofobici ad implementare e a chiudere la Trilogia della notte iniziata con l’EP Diavolerie, proseguita con Madrigali e ora conclusa con Ninnenanne. C’è qualcosa di sotterraneo in questa musica e la costante misurazione degli arrangiamenti porta il nostro ad ampliare i propri orizzonti e a far si che tratti compenetranti di luce si adagino sul fondo della stanza, una stanza che è simbolo di verità, ma anche di purezza da riscoprire nel mondo crudo che occupiamo. Emblematica poi la scelta di aprire e chiudere con Prima ninna nanna sulla terra/Prima ninna nanna sotto terra a ribadire concetti spiegati in canzoni spruzzate dal rock d’autore e dalla consistenza di una prosa solida e meritevole di essere percepita fino in fondo. Il disco di VonDatty chiude un cerchio per riaprirne un altro e noi spettatori dentro a tutto questo ci facciamo portatori di una notte infinita e carica di racconti da far nostri fino al nuovo giorno.