Moonlit station – Distance (sign-pole records)

Moonlit Station

Atmosfere in divenire davvero stupefacenti inglobano un ritorno davvero ben orchestrato riuscendo a ricreare parallelismi e visioni con una natura circostante in perenne evoluzione capace di abbracciare la bellezza del dream pop, dell’art pop e di un alternative che sposa le immagini e i paesaggi di band come gli Amycanbe passando per le alternative costruzioni di Bat for lashes o le sovrapposizioni autorali dei Rue royale. I Moonlit station sono un gruppo che per certi versi ha del formidabile. I loro pezzi respirano un’internazionalità davvero invitante e le architetture proposte sono materia in grado di mescolare l’immediatezza e la ricercatezza. Quello che ne esce è un album mai banale e maledettamente orecchiabile. Un disco dove le sensazioni lasciate da canzoni come August lie, Rainy day, Blue eyes, New world, Frost in the moon sono punti cardine per creare emozioni a profusione e godibile percezione d’insieme.


Moonlit Station – Daydreams (Sign-Pole Records)

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Dream pop d’eccellenza che scava fagocitando la notte intessendo trame di sapori d’altri tempi e intenso bisogno di costruire e costituire spazi di armonia concentrica in grado di attraversa spazio e tempo. I Moonlit Station confezionano un dischetto niente male. Omogeneo quando basta per darti la sensazione di entrare all’interno di un paradigma ben definito e marchiato. Eterogeneo quanto basta per dare un senso ad introspezioni che si perdono all’interno di melodie coinvolgenti di gente come Radiohead, Portishead, Amycanbe per un risultato finale sopraffino che rende le stelle notturne un’importante segno distintivo del nostro io. DayDreams è un sogno ad occhi aperti. Un percorso particolare di sudore e redenzione che rende palpabile la malinconia, ma nel contempo dona quadri vividi di una bellezza del tutto personale. Bravi.