Miriam Mellerin – Il vizio (Arroyo/Metarock)

Secondo album granitico, corposo e pieno di rimandi alla scena stoner questo dei Miriam Mellerin, band pisana che al secondo lavoro si interseca in melodie legate al post grunge di metà novanta per sfociare inevitabilmente in un concentrato di parole-suono che si abissano fino a far della lingua italiana un veicolo per trasportare emozioni, impresa molto difficile di questi tempi, visto che quest’ultima, nelle produzioni odierne, è impiegata perlopiù in testi che parlano di malinconiche vicende non sense.

I nostri escono da questo mondo pre imbottito di consuetudine per creare un rock studiato meticolosamente con tanto di cori a coronare un approccio diretto, schietto e ingombrante.

Si perché si tratta di un disco registrato in presa diretta , che in qualche modo racchiude lo spirito della band, incapsulata in navicelle al fulmicotone che si librano in cielo lasciando scie di fuoco.

E’ un album raffinato, che parla di incertezza sul domani e sul male di vivere, un disco che abbraccia elementi del cantautorato per portarlo in una dimensione esplosiva, incerta e soffocante, specchio di una realtà che precipita nel buio giorno dopo giorno.

I pezzi sono argini per questi tempi, argini di una terra che ha bisogno di essere incanalata in un fiume di luce.