Max Casali – St3rzo (Music Force/Egea Music)

Terzo album per il cantautore romano che impacchetta per bene un disco che parla di quotidianità mai sopita e pronto a contrastare con le parole le debolezze di questo periodo in declino. Le canzoni di Max Casali si fanno tangibili e parlano, attraverso un’essenza naif, di tutto ciò che spesso lasciamo in disparte, delle nostre paure, di ciò che abbiamo vinto e di ciò che inesorabilmente abbiamo perso nella vita. St3rzo è un album verboso, fatto di prosa, quasi a superare il senso musicale. Pezzi come Segnali di noi(a), Bulli e rupe, Il de(re)litto perfetto, Il resto manc(i)a giocano con i termini, si sciolgono, aprono a nuove aspirazioni cercando sempre e comunque una propria strada da seguire, una via di ritorno dal frastuono di ogni giorno. St3erzo è un album semplice, ma nel contempo carico di spunti e di riflessioni che sottolinea ancora una volta l’importanza intrinseca e reale di un cantautore come Max Casali; un musicista capace di trovare, nelle curve della nostra realtà, il rettilineo vincente.


Max Casali – Secondo a… nessuno! (La stanza nascosta)�

Disco denuncia sui mali della società e sul pensiero diffuso, quest’ultimo privo di senso critico in un’Italia divorata dalle cattive abitudini ed espressa, in questo album, da Max Casali, pioniere della break dance e del rap italiano degli anni ’80 che per l’occasione confeziona una prova d’autore ben strutturata e straordinariamente arrangiata che colpisce non tanto per l’innovazione della proposta, ma soprattutto per la capacità di legare in musica parole taglienti a cavallo con l’ironico, che rendono questo disco una summa di un pensiero condiviso che ci vede lottatori in un Paese non sempre volutamente sentito e inglobato.

Parole in musica, gridate e sussurrate, in equilibrio costante tra la ricerca di una propria via e la condivisione con i saperi italiani del tempo perduto, quei saperi che coniugano l’innovazione che si fa racconto, l’innovazione intrinseca e voluta, per pezzi supervisionati da Valerio Carboni, già con Morandi e Stadio,  in un disco che accentua l’esigenza di lottare e rimanere ancora in piedi, di far propria l’esigenza di unicità e sopravvivenza per una manciata di canzoni che invitano a riappropriarsi dei propri spazi vitali prima che sia troppo tardi.