Mater – Vear (Resisto)

Pop rock inabissato nella Terra d’Albione e capace di strizzare l’occhio oltreoceano. Un suono capace di inglobare i fasti del passato trasformandoli in qualcosa di personale che parte dall’anima e riesce ad incentrare una poetica di stampo anglofono di sicuro impatto e mai così prevedibile. Il nuovo dei Mater, Vear, è un EP di quattro pezzi che diventa una rappresentazione simultanea capace di mettere in scena le capacità intrinseche di una band rock alle prese con i sentimenti profondi e gli ostacoli della vita che inevitabilmente bisognerà affrontare. Mater è un album mai definito, non è omogeneo, ma trova nell’eterogeneità sospinta un punto di forza per creare un qualcosa di personale e riuscito. I Mater, con questa prova, riescono ad entrare negli abissi della vita grazie ad un suono potente, a tratti deflagrante. Un disco dove energia e coraggio sembrano facce della stessa medaglia.


 

LaJovenc – MATER (SonicaBotanica/Atmosphere)

Macchine che riscrivono partiture cosmiche di musica medioevale attraverso un progetto altamente contagioso e alquanto stravagante dove echi di un tempo passato si fondono con l’eccentricità e l’elettronica del momento in un disco che passa attraverso l’indissolubile movimento dell’essere di Da Palestrina, De Press, Encina, Lemlin in un vortice sostanziale di forme asettiche installate ad arte per un’originalità che vive e si nutre per poi essere scaraventata al suolo e cambiata radicalmente grazie a suoni che ricoprono idee di ambiente circostante che nella sua forma più minimale guadagna e racchiude intrinsecamente una bellezza pura. Giovanni Dal Monte attraverso la sua creatura LaJovenc porta l’avanguardia ad uno scalino di indubbia qualità, un bisogno di imprimere nella pietra una condizione di vita essenziale che si fa movimento continuo, alterità e soppesata metafisica di trasporto e di passaggio. Non sono solo suoni, ma accostamenti verosimili di un mondo che collima in sostanziale attesa verso ciò che cerchiamo nel nostro di dentro più nascosto.