Starving pets – No shake, no feels (Dead end street records, Marsiglia Records, Coypu Records)

No Shake, No Feels

Impressioni dilatate alla Cigarettes after sex incontrano la scompostezza cantautorale di un Badly drawn boy in ottima forma a rintracciare, nei vissuti di ombra e luce, spiragli in tensione crepuscolare in grado di mantenere inalterata quella vena indie che pervade l’intera produzione. Il disco d’esordio di Andrea Sassano, in arte Starving pets, concentra forma conosciute ad altre desuete per registrare sei tracce melliflue fatte di sogni onirici ed eterne visioni in costante mutamento. Sei pezzi che brillano di una luce propria a creare nell’eterogeneità proposta una forma omogenea d’insieme capace di distinguersi dalla banalità di molte produzioni odierne grazie ad un qualcosa di veramente reale e inaspettatamente sentito. Ecco allora che pezzi come, in apertura, la bellissima Bag full of leaves rintracciano la strada da seguire senza abbandonarla, consegnandoci una prova fatta di lacrime e sudore nel comporre atmosfere ben evidenziate in altre canzoni, da Indoors, We can sleep fino al finale immortalato da Nothing stays che ti invita a ripremere il tasto play per assaporare ancora gli istanti di un unico flusso magnetico.

Rodo – Calma apparente (Marsiglia Records)

Rodo, "Calma apparente": recensione - TRAKS

Liriche poetiche di costellazioni da decifrare in un sodalizio con il cosmo umano che chiude con toppe di potenza mai conclamata un soffuso bisogno di comunicare amore ad ogni latitudine. Rodo, all’anagrafe Antonio Rodo, già chitarra dei potenti Dresda, visti, fortuna mia, dal vivo, ricrea ad arte pezzi di nostre vite con morbidezze alla Thom Yorke e soci in un’interiorità fatta di quadri immaginifici preziosi che ricordano un cantautorato tra passato e futuro in continua evoluzione. Calma apparente è intriso di significati, i testi sono racconti che si fanno valore aggiunto interiore da Battisti ad Alberto Ferrari dei Verdena in una posizione longitudinale che premia le acustiche e le incursioni emozionali di chitarre e lacrime a non finire. Rodo trasforma la quotidianità in arte da preservare per un bisogno d’insieme unico e solitario capace di convogliare la malinconia in un qualcosa di prezioso e necessario, mai gridato, ma fondamentale.


Case di Vetro – Sete (Marsiglia Records/DgRecords/Wasabi Produzioni)

phpThumb_generated_thumbnailjpg

Le Case di Vetro sono alla ricerca di un loro modo di fare musica, uno stile che vuole andare oltre il già sentito, contaminando di capacità duratura diversi sottogeneri che abbracciano sia le produzioni migliori alternative degli anni ’90 sia quel gusto per l’elettronica non esagerata che accomuna dischi di nuova fattura.

Le Case di Vetro si mettono in gioco, sono cinque ragazzi di Genova, che percepiscono i mutevoli cambiamenti umorali per consegnare una prova che prende forme diverse ad ogni ascolto intascando  atmosfere che si dipanano tra post rock sognante, passando per lo shoegaze e la passione per l’alternative del fine secolo precedente in un continuo intreccio di artistiche presenze che si rendono partecipi di un qualcosa di grande.

Il grande che i nostri stanno costruendo fa parte del viaggio che interessa ognuno di noi, i cinque abitanti del nostro tempo alle prese con vicissitudini e sistemi da abbattere, consapevolezza sonora in cerca di un proprio stile che apre ai canali introspettivi dei Radiohead, passando per Flying Saucer Attack e il gusto per la poesia che si esprime nella sua alta concezione di parola in musica nei cinque pezzi che compongono questo EP.

Sete sembra tutto ciò di cui abbiamo bisogno, è l’eterno tornare di una fonte vitale alla città natale, è il costruirsi per essere migliori, è quel bagno lungo una vita che ci rende capaci di affrontare immagini di un tempo che verrà, trasportati dalle onde come gabbiani nella tempesta.

Lemmins – Lemmins (Marsiglia Records)

Lemmins è sinonimo di psichedelia folk che abbraccia suoni da spiaggia degli anni ’60 in continua vocazione sonora e rigenerando muscoli, temprando spirito e maneggiando con cura suoni che, registrati con un analogico a 16 tracce, si fanno più reali, caldi e veritieri.

5 canzoni direttamente dalla Liguria, 5 canzoni e niente di più per questa bella e autentica prova che regala sapori di new wave abbracciati alla sostanziale vincita della musica su tutto.

Una continua ricerca di suoni bene calibrati e delineati, facendo si che la proposta risulti essere alquanto digeribile e appassionata.

Un disco fatto con il sudore, immediato e che colpisce, caldo e avvolgente come una coperta, ritmato e poderoso come un tamburo, dove i colori si fondono con il cielo e il necessario è materia sonora per creare, incidere e partire per il viaggio.

Si perché questi 5 pezzi sono un viaggio sonoro da cui non vorremmo mai tornare.

3FINGERSGUITAR – ROUGH BRASS (Marsiglia Records/DreaminGorilla Records)

Dopo l’esordio di “#1” il batterista dei scomparsi Viclarsen, Simone Perna, ci regala questo album dalle atmosfere surreali e bucoliche dal titolo emblematico “Rough Brass”.

La sperimentazione la502-1-g fa da padrone, chitarre acustiche, loop e sovra incisioni sono le parole d’ordine per comprendere questo progetto solista dai vertici elevati che si differenziano da una stesura ritmica originale e anticonvenzionale.

Il suono è un misto tra il cantautorato inglese anni 70, toccando margini di efficacia in fraseggi  anni ’90.

Si accostano Nick Drake al Delta blues, Genesis a Buckley e James Blake nell’approccio,  un cantato da cigno maledetto in attesa di saper credere nelle proprie possibilità per riuscire a spiccare il volo.

Ecco allora che in “Spies” la voce si fa roca e ascendente, mentre “Polka dot shirt” è psichedelia allo stato puro, “Waiting for / Sister Midnight” è ballata blues dalle tinte oscure mentre “Mirror of stars” evoca sonorità vicine alla fine del XX° secolo preannunciando la perla del disco “Lying down in your perfection”.

Un disco anomalo lo possiamo definire dove la ricerca è tesa all’inascoltato.

Un abbraccio a territori noti per ricreare un mondo totalmente nuovo e quasi spiazzante, ma che regala spunti degni di essere sottolineati, un incontro tra un batterista e un chitarrista, un incontro allo specchio di un uomo senza una meta, ma con un’unica certezza quella di andare avanti.

 

Il link per scaricare l’album completamente gratuito

http://www.mediafire.com/?8k47uk71y0zd0z4