March Division – Rain Empire (Prismopaco Records)

L'immagine può contenere: 3 persone, persone in piedi e spazio all'aperto

I March Division ci hanno abituato bene con questi dischi dal sapore spaziale, ma con i piedi ben appoggiati al suolo. I March Division, collettivo milanese al terzo disco, costruiscono architetture simbiotiche che legano l’etere circostante ad improvvisazioni che risalgono gli abissi elettronici di una coscienza in dissoluzione partecipando alla creazione di un nuovo mondo, di una nuova sfera capace di far girare ordini precostituiti e sperimentazioni  in grado di colpire pienamente il bersaglio designato. Rain Empire è un disco cupo, un album di synth pop oscuro che affonda le proprie radici all’interno di una città malata, all’interno di una piovosa evoluzione del tempo che non tradisce, ma che piuttosto si sofferma nel raccontare amori e disillusioni di questi tempi il tutto all’interno di una cornice a tratti asettica, a tratti completa e disturbante. Rain Empire permette all’ascoltatore di passare con facilità dalla traccia d’apertura Shake me Gently fino a U.F.O. raccontando gli umori di una generazione con gli occhi al futuro, ma persa completamente in un passato musicale che non tornerà più. 


March division – Post Meridian Soul (Autoproduzione)

Post Meridian Soul - March DivisionA tratti si percepiscono nuvole che avanzano portando con se altri percorsi, come fossero scarpe attaccate al suolo che si divincolano dal fragore della terra sotto ai loro piedi, cercando un reale mutare del caso verso giorni migliori.

Pop sintetizzato suonato molto bene, con accortezze degne di chi fa musica da molto tempo, conoscendo in modo infinitesimale il rapporto mente-azione nello schiacciare e manipolare i suoni fino a farli piegare secondo le proprie volontà.

Una musica, questa dei “March divison”, elegante quanto basta per dare un senso di internazionalità poco comune alle produzioni locali.

Un fenomeno indie quindi, contagiato dalle influenze brit, che solo ascoltando la voce di Andy Vitali fa pensare ad un “Liam Gallagher” in piena forma.

Sei brani che riconducono all’essenza dell’elettronica, un’elettronica non invasiva, ma che entra in modo quasi furtivo e silenzioso all’origine del tutto, fino a trovare la propria forza in pezzi come il singolo in freedownload nel loro sito “Right on my way”, passando per la Arcadiana in fuoco “Dowtown devil” e toccando apici di sincope prolungata con “Sell-by date”.

Dischi capaci di una produzione così meticolosa sono molto difficili da scovare: pura energia sintetizzata per regalare emozioni in continuo mutare.

E poi non perdetevi il video del loro primo singolo, ne restereste stupiti.

http://www.youtube.com/watch?v=TMuaxybKyCQ