Elettrogruppogeno – Elettrogruppogeno (Maninalto!)

Elettrogruppogeno

Ricerca composita in divenire che ricorda quel sorprendente album d’esordio de I cani, ammiccando ad un’elettronica che sposa il pop rock ben impacchettato e efficacemente eseguito all’interno di un universo fatto e strafatto di citazioni e sorprendenti parole. Il disco degli Elettrogruppogeno è un album che si muove in parallelo con la contemporaneità cercando di ricollocare pezzi di puzzle all’interno di un mondo che cerca il proprio punto di svolta, il proprio punto di vista necessario per continuare ad esistere. Ecco allora che il progetto capitanato da Andrea Capirchio è un incrocio onnivoro di stili a profusione che colora di ironia un bisogno sempre vivo di appartenenza con la nostra quotidianità. Nel disco sono presenti nove pezzi. Uno in più rispetto alla versione digitale, questo per dare ancora valore ed importanza ad un contenitore che raccoglie contenuti capaci di acquisire veridicità e regalare valore aggiunto al lavoro di artisti che si mettono perennemente in gioco per creare qualcosa di originale. Gli Elettrogruppogeno conquistano grazie ad un suono fresco e sintetizzato a dovere. Un album pieno di singoloni capaci di strappare più di un sorriso.

Vintage Violence – Senza barrè (Maninalto!)

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Rivisitazione in chiave acustica, spoglia, essenziale di due piccole perle musicali del panorama della musica italiana. Piccoli intrattenimenti musicali e Senza paura delle rovine qui rivisitati e implementati da un inedito devastano per importanza delle parole sedimentate e qui rigogliose a nuove aperture, sognanti e inespresse, una voce più calda e avvolgente rende questa nuova prova spiazzante, ma bella nel senso più profondo che questo termine generico può ricordare. I Vintage Violence abbandonano il punk, il rock, spogliando di tutti gli orpelli canzoni già di per sé intriganti, ma che in questa nuova veste tendono a conservare un fascino fuori dal tempo, introspettivo, audace, rigorosamente senza barrè e pieno di quella vitalità che nonostante la versione rallentata dei pezzi proposti, si fa narrazione valorizzando le parole, i significati in una continua ricerca mossa dal bisogno di sperimentare e di mettersi in gioco. Ciò che ne esce è un disco accompagnato da un plettro personalizzato e dal libretto contenente gli accordi di tutte le canzoni, un album che ancora una volta sa mettere in luce, da una diversa prospettiva, la forza di questa band che sa rinnovarsi in modo del tutto naturale e soprattutto sincero. 


Matrioska – Occhi Mossi (Maninalto!)

Festeggiare venti anni di attività non è da tutti, soprattutto se parliamo del contesto nazionale, soprattutto se parliamo di un’Italia così eterogenea come non mai, sia nel mondo musicale che in tutte le arti possibili e conosciute.

Sarà evoluzione, sarà un movimento che ci spinge ad essere sempre rinnovabili certo che averne di gruppi come i Matrioska che dopo questo enorme lasso di tempo, sanno ancora raccontare con energia e in modo diretto i contesti della vita che li inglobano e li fanno diventare essi stessi materie in grado di restituire al punk e al rock spruzzato di ska, la giusta dignità, in un modo del tutto naturale, da chi, in questo lavoro, ne ha maturato l’esperienza.

Occhi mossi è ciò che non ha forma, ma è anche e soprattutto una realtà che si nasconde, che ha passato troppo tempo al buio e che ora inesorabile compie il proprio destino, in una fame di ricerca diretta che commuove fino al midollo e dà speranza in un mondo dove la speranza non esiste.

Il singolo Luca è respiro ad occhi aperti, quell’andare e venire sospeso, in un’eterna gioventù che ritorna, essere nati nel 1996 e sentirsi ancora vivi e reali, così freschi per un compleanno che non è un arrivo, ma spero eterna partenza.