Mambo melon – Il bestiario (EdisonBox/Jestrai)

album Il Bestiario - Mambo Melon

Terzo album psichedelico immaginario per il trio che ha fatto dell’improvvisazione un’arma vincente per sdoganare un genere e porlo con cura all’interno di architetture in cambiamento e cariche di energia da proporre in strutture scaraventate al suolo che trovano nel suono metropolitano un punto di sfogo a contatto con qualcosa di assurdamente strano, ma nel contempo meravigliosamente impressionante. Il bestiario è un disco cangiante di difficile interpretazione. Nello strumentale proposto generi come il funk, l’elettronica, il prog, il jazz si fondono insieme per dare vita a qualcosa che di certo non risulta etichettabile, ma che piuttosto  trova nell’armonia eterogenea di questo progetto un punto di contatto con quel qualcosa che si fa scoperta e diventa necessario per comprendere appieno le ispirazioni di questi tre geni della musica. Da Cefalosynth a Istmo i nostri danno vita ad una prova imprevedibile e ambiziosa frutto di tanto lavoro in studio e finalmente da poter assaporare su qualche palco della nostra penisola. Disco pazzesco per intenditori. 


Mambo Melon – Metro Jungle (Factum Est)

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Entrare nella giungla e disperdersi nel suono fatto di voci lontane e uccelli che cantano e danzano grazie al ritmo tribale, al ritmo che di sottofondo si insinua dentro di Noi e ci rende partecipi di un qualcosa che a malapena riusciamo a comprendere.

Questi sono gli sperimentatori Mambo Melon, sono di Cuneo e soprattutto sono solo in tre, capaci di rotazioni stellari e tripudi di battiti sovracorporei che si insinuano lentamente e non ti lasciano andare via, sono capaci di quella spontaneità racchiusa nelle colonne sonore dei film italiani targati ’70 come del resto sono capaci di improvvisazioni sonore che vanno ben oltre il contagio.

Sono tre uomini questi che amano divertirsi con la propria musica, lo fanno in maniera originale e si contorcono in assetati campionamenti sbarellati da sintetizzatori in prima linea e convincente ironia di proclamazione, atta a trascinare in modo si aggressivo, ma del tutto naturale, un mood essenzialmente fatto di colori sgargianti.

Un disco strampalato e carico di vigore, leggero e allo stesso tempo metafisico, dove l’insorgere del sole tra le robuste mangrovie non è altro che un nuovo modo per gridare alla vita.