Luca Bretta – L’1% (All For Disconnected)

Pop post adolescenziale che mette a nudo l’anima di un giovane poeta e si racconta in amori a sfondo elettronico per un suono che rimanda ad una via di modernismo e fuggevoli carezze per un cantautore che riesce, grazie al successo dei singoli Love Adventure e Basti tu a rinvigorire la formula del nuovo, senza dare nulla per scontato, ma piuttosto proseguendo il cammino prima intrapreso. Luca Bretta è un musicista trentino, ma di origini emiliane, un autore che riesce ad entrare, con parole semplici, all’interno del nostro vissuto con una poesia urbana di sicuro appeal, attraverso un lavoro composito che spazia lungo vari generi e si inerpica tra il cuore e le emozioni più nascoste. L’1% è in primis un disco d’amore anche se non dichiarato, un album che trova la propria forza e la propria direzione da seguire nella quotidianità e nei diluvi di ogni giorno, nell’attimo da vivere e nell’esigenza del tutto terrena di parlare con facilità e limpidezza delle piccole cose che ci hanno fatto diventare adulti.

Luca Bretta – Disconnesso ((R)esisto Records)

Abbandonarsi all’elettronica pop convincente quanto basta per dare una sferzata di vivacità nella scena musicale se così si può definire pop italiana, arrangiamenti ben calibrati, spirito di iniziativa molto e altrettante capacità di disintossicare l’etere con canzoni pungenti da un vivace sound composto e composito che si fa reale e dimostrabile grazie ad una solida base ritmica.

Le intenzioni del giovane Luca sono molte 14 tracce in un disco: 10 inediti e 4 bonus tracks uscite solo nella rete e che hanno conquistato il pubblico di numerosi concorsi musicali e canori quali Festival di Castrocaro, Corona SocialIce Tour e Festival Show, nonché con il pezzo Studio a FE diventata il simbolo della vita universitaria ferrarese.

Un disco di canzonette non troppo canzonette che colpiscono per la vivacità e la cura, il buon gusto e soprattutto l’autoironia, essere pop non significa di certo essere commerciali, questa è una musica che può piacere a tutti e che comunque si ritaglia un margine di indipendenza nell’autoproduzione e nella ricerca continua di nuovi sbocchi e strade da seguire.

A livello musicale tocchiamo i vertici di Subsonica e di tutte quelle band che usano l’elettronica per far muovere non solo i piedi, ma anche le menti.

Un disco solido e divertente, pungente quanto basta per incanalare energie nell’attesa che questa musica esploda come fiore a Primavera.