Barack – Lose the map, find your soul (Prismopaco Records)

 

Viaggio cantautorale raffinato e introspettivo dove i colori di fondo oscuri si amalgamano in un concentrato di sfavillante sogno capace di intessere trame legate ad un mondo componibile, un mondo in costruzione che erige edifici di sabbia e li distrugge con la velocità della luce meravigliando l’ascoltatore con appeal emozionale e rapide ascese verso questo e altri universi, verso miriadi di stelle che si fanno veicolo linguistico per il cantautore di origini italo-francesi Lorenzo Clerici in arte Barack. Un cantautore dall’animo sopraffino che ricorda i lavori di Nick Drake fino a The Niro passando per le solitarie esigenze di Jimmy Gnecco e i suoi Ours in un cantato crepuscolare che si muove negli anfratti della nostra coscienza instaurando architetture di rara intensità. Pezzi come Lines, Lies, Victory sono in costante rapporto con un senso da costruire, un senso del tutto che si apre verso questo e altri traguardi per un confine superato che diventa linea proprio quando l’amore verso la bellezza trova il suo senso più profondo e da la possibilità a dischi come questo di uscire allo scoperto.