Il corpo docenti – Scivoli (Libellula Music/Tempura Dischi)

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Sferzate di rock giovanile che ben seguono la potenza sonora del momento legata indissolubile a band come FASK o Majakovich in un’elettricità di fondo basata nel raccontare stati d’animo all’interno di città grigie abbandonate dal sole, all’interno di movenze strutturali raccolte e pronte ad esplodere alla minima accensione. Il corpo docenti incasella una buona prova che manca un pelo di personalità, ma nel complesso instaura con l’ascoltatore un senso di energia profonda pronta a colpire, pronta ad entrare in comunione con un’idea di complessità che via via tende ad amplificarsi ascolto dopo ascolto. Il breve EP di cinque canzoni è un buon esordio da Silenzio a Scivoli, passando per la significativa Il muro per un disco concentrico che non cerca soluzione, ma piuttosto dona molteplici vie di fuga. 


Samuele Ghidotti – L’inferno dopo la Domenica (Libellula Music)

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Sonorità provenienti da mondi lontanissimi che intersecano un cantautorato moderno ed evocativo, a tratti malinconico grazie a suggestioni che diventano colori e intenzioni, grazie a suggestioni che aprono la nebbia di tutti i giorni per ritrovarci al proprio interno pezzi di realtà che ci troviamo ad affrontare. Il nuovo di Samuele Ghidotti è un disco notturno che non risparmia le mezze parole, ma piuttosto si concentra nel dare visioni d’insieme che accarezzano e in parte consolano attraverso una musica che sembra provenire da lontano e in qualche modo sembra accompagnarci in un abisso che non trova vie di fuga. Notevoli le presenze corali che permettono di dare profondità di campo a canzoni che già di per sé convincono attraverso le storie di tutti i giorni, attraverso le storie raccontate in C’era una volta, Nuova Amsterdam, la title track o nella finale In un mondo che vi giuro esploderà. L’inferno dopo la Domenica non è un disco immediato, è un album piuttosto meditativo dove parole e musica acquisiscono un significato importante e dove tutto il resto sembra non avere peso.