Sawara – L’eccitante attesa (Autoproduzione)

album L'Eccitante Attesa - Sawara

Un uomo che scruta basso, che scruta lontano sul greto del fiume annebbiato dai fumi dell’amore liquido e del rimpianto, tra speranze e sogni ad occhi aperti in un divenire che rassicura, ma che compila analiticamente la lista di ciò che è andato perduto. Il brianzolo Fabio Agnesina, in arte Sawara, decide di confezionare un disco dalle forti aspettative che come quadro in bianco e nero regala attimi di lucidità perentoria in pezzi che non abbandonano la forma canzone, ma piuttosto eviscerano dal tutto atmosfere alla Gatto Ciliegia contro il grande freddo per risalire la corrente di un cantautorato scarno e affascinante. Inevitabilmente mi salta alla memoria Danio Manfredini e il suo Vivi per niente incrociato al Capossela più cupo e oscuro, in un’introspezione grandiosa che fa sentire la propria presenza già nel pezzo d’entrata E’ bello anche aspettarti con quei fraseggi di elettrica a riempire la scena e a ricordare che non si è soli, per passare poi alla profondità essenziale di EA o Vedo chiaro per convogliare in Alba ad alba e nel finale lasciare spazio ad un remix della traccia d’apertura. Quello di Sawara è un disco che accarezza la carne e quando vuole sa incidere il pensiero portante fino ad arrivare al sangue che abbiamo dentro, tra il resistere e il sopravvivere, tra il rinascere e l’appartenenza a quel mondo diverso dentro di noi che si fa guardare quotidianamente con occhi nuovi.