LaMente – Un passo indietro (Garage Records)

Un rock sopraffino e introspettivo che si concede il colore che sfuma, tra il bianco e il nero di una fotografia, un ricordo lontano che si fa vivo e il ritorno a mondi conosciuti, che prima sembravano lontani e ora si lasciano trasportare dalla marea che arriva.

I LaMente con questo disco si lasciano scorrere alle spalle ciò che è andato a male per concentrare il tutto su suoni prettamente indie mescolati all’elettronica che va a comporre dei riff essenziali quanto centrali.

I cinque da Arezzo vogliono comunicare il tempo che scorre e le ossessioni per le cose perse, in una continua speranza di appagamento o di ritorno, piccole storie incastonate in un diadema più grande e complesso.

Ferretti incrocia Cristiano Godano, il quale avrebbe qualcosa da dire ascoltando i nostri, anche perché, a tratti ricordano gli episodi migliori, di Kuntziana memoria, degli ultimi anni.

Adesso so è esplicativa, è riuscire a percepire la realtà con occhi nuovi incasellando il tutto, ma facendo nascere anche la paura ecco allora la bellissima Difendimi, che si porta avanti passando per Recordis e il moto instabile de Il vento.

Si passa ad Agosto con gli occhi lucidi ritrovandosi in un attimo a contemplare la splendida voce di Giulia Salis in Un viaggio.

Chiude la Baustelliana Rosso.

Un disco completo che racconta i chiaroscuri dell’anima, mai attesa e mai ricercata, ma proprio li ferma, immobile ad aspettare un lieto ritorno, questi sono i LaMente e l’entrata in un labirinto senza fine è assicurata.