I dei degli Olimpo – Uno (Autoproduzione)

Questo non è solo rock, ma piuttosto una convivenza esaltata dalla commistione di stili ed entità diverse che si fondono a dare inizio ad un disco che vede la giovane band proveniente dal Lago di Bracciano, estendere i propri territori inerpicandosi in mondi musicali circostanti di certo già battuti, ma nel contempo una band in grado di dare sempre e comunque un tocco di originalità a contenuti variabili e in divenire, sperimentando per l’appunto un rock blues che ben si sposa con il pop attuale e moderno, passando per ritmi più latini e arrivando a sfiorare la pesantezza di un metal sospeso alla ricerca della melodia giusta, del tono ammiccante e del risvolto adatto per una serata non troppo elegante, ma pronta a scatenarsi in pista al ritmo tribale di canzoni senza fine. La stoffa c’è e anche la capacità di dare un senso importante ai pensieri di fondo, la strada però è ancora in salita, non basta l’apertura davanti agli 80.000 del concerto di Ligabue, non basta, ma di certo è sicuramente un buon punto di partenza.