Johnny Casini – Port Louis (Autoproduzione)

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Primo EP del musicista di Correggio che per l’occasione sfodera dalla manica assi portentosi come Phil Manzanera alla produzione artistica già con David Gilmour, David Byrne e Roxy Music mentre strumentisti del calibro di Gus Robertson con i Razorlight, Javier Weyler con Stereophonics, Michael Boddy già con Bryan Ferry & Roxy Music, Paddy Milner con Todd Sharpville e Yaron Stavi già con Richard Galliano, Robert Wyatt, David Gilmour costruiscono una struttura sonora portante che richiama indissolubilmente un rock contemporaneo che attinge dal passato una forma cantautorale d’impronta pop davvero importante. I Beatles che incontrano gli Arctic Monkeys, gli Oasis che intersecano i loro suoni con qualcosa di più introspettivo e nel contempo fruibile e leggero per un disco che abbraccia sonorità internazionali pur sedimentando radici in un’italianità espressa. Port Louis è un insieme ragionato di pezzi racchiusi in una bolla di classicità e capaci di costruire qualcosa di personale pur rimanendo all’interno di schemi ben precisi.