Clov – It’s all fun and games until someone loses an eye (Hysm?)

Svegliarsi e vedere ombre e nebbie, discostanti misure di lunghezza per comprendere in che posto ci troviamo e in che posto vorremmo andare, inebriati dalla presenza di una luce in fondo al tunnel e nel contempo spaventati da cosa questa luce ci può riservare, suoni amalgamati all’occorrenza per un progetto di cantautorato underground che accoglie umori e visioni di un altro mondo tra il folk psichedelico e le introspezioni sonore alla Trivo, chitarre sghembe e noise posturale incubato per l’occasione e pronto ad esplodere in un contesto da cameretta che abbraccia il mondo, in un contesto essenziale e specifico dove giocattoli a caso prendono il sopravvento in una stanza dove il disordine interiore si dimena e tenta di trovare una propria via di svolta, un proprio punto di fuga, un lascito personale, da Another useless story fino a Wise man suicide, passando per la polvere accantonata e la testa pronta a partire per un lungo viaggio, un viaggio che si impone tra passato e presente, un viaggio che si trasforma in quell’attimo che non ricerca la qualità, ma la pura sostanza.