I topi non avevano nipoti – I topi non avevano nipoti (Volcan Records)

Sembrano i tre da Pordenone, gli allegri ragazzi morti che in qualche modo hanno fatto, nel loro piccolo, la storia della musica indie italiana, sembrano appunto, ma non lo sono, oggi su IndiePerCui passano I topi non avevano nipoti, il palindromo per eccellenza, dove al proprio interno risiede un’anima rock ribelle nello specifico e forte capacità di raccontare.

Raccontare quegli anni che ci hanno attraversato, quegli anni carichi di rimpianti e la voglia di cambiare, un prima e un dopo fatto sostanzialmente con la capacità di chi ha vissuto in prima persona il cambiamento e da chi con coraggio ha preso ispirazione per creare un qualcosa, per dare un senso al già scritto, per compiere il salto nel vuoto necessario per essere diversi.

Sono 11 canzoni queste, 11 canzoni che reinterpretano i suoni puliti delle chitarre e lo fanno con una forte capacità intensiva, mi piace pensare che attorno a queste canzoni ci sia un prima e un dopo, cosa eravamo e cosa saremo, tante idee nelle testa, ma l’insicurezza che qualcosa vada storto, che qualcosa non sia come ce lo siamo immaginati.

Ecco allora che  i nostri romani non parlano di sogni o di sterili lontananze, ma si fanno veicolo per raccontare una realtà, quella dei trent’anni, l’avere trent’anni ora e vivere in un mondo affossato al suolo, sottolineando dubbi, debolezze e verità.

Siamo visti come Cavie, in Quartieri affollati, tra Radiazioni e Inquinamento e poi la Fretta ancora che ci attanaglia per poi non cambiare e restare Uguali.

Il pensiero si fa vivo, gli strumenti iniziano a suonare e forse un pezzo di adolescenza che racchiude l’illusione di cambiare ce la siamo già mangiata, non ci resta che uscire, ora, dalle nostre case e ricostruire con umiltà un mondo in rovina.