I Goldoni – Il mondo è bello perché è avariato (Autoproduzione)

Ritorna il percorso sonoro iniziato con Il diversivo, per la band proveniente da Aprilia nel Lazio, il trio ironico e istrionico senza peli sulla lingua per eccellenza ci regala un nuovo disco che ci catapulta attraverso gli orrori e gli errori di questa società dove le canzoni sono intervallate da dialoghi al limite dell’immaginato anche se purtroppo del tutto reali per testi intrisi di quella capacità nel raccontare le storie di ogni giorno, le storie di tutti noi, scoprendoci esseri al limite di comunicazione e sostanza, scoprendoci purtroppo troppo umani per poter sperare in cambiamenti repentini di questa società.

Un album che miscela senza problemi il rock alla musica d’autore, passando per il funk e il blues, rimarcando l’essenzialità della proposta virata più sui contenuti che sulla forma, partendo con le paranoie dell’Università e giù giù fino a Dentro ai cessi dei locali, che è pezzo capolavoro contenente la frase simbolo che da il nome al disco; un insieme di colori brillanti tenuti insieme dalla voglia di divertirsi, forse questa è la formula dei nostri, che con facilità e immediatezza si guadagnano un posto di genere nelle produzioni italiane, così poco propense, solitamente, a ironizzare su se stesse, per un disco questo, che fa del suo prendersi poco sul serio un’arma sicuramente vincente.

I Goldoni – Un diversivo (Autoproduzione)

Questi tre sono dei fusi completi.

Rock and roll contaminato da testi istrionici e goliardici, ricchi di spunti di riflessione che abbracciano il folk e la musica d’autore.

Ascoltare i Goldoni è avere l’estate garantita tutto l’anno, tra umorismo e scelleratezza che da un sacco di tempo non si sentiva in un disco.

Un diversivo nasce quindi come riempimento, ma anche come esigenza di comunicare in una società che non ci da questa possibilità, pensiamo a canzoni come due punto zero, inno che parla della morte della musica e della parola in un costrutto di facile appeal dove piccoli inframezzi parlati fanno da apri pista per esilaranti pezzi ballabili.

Tra tutto questo però c’è anche la riflessione, il voler essere quello che si è, senza pretese, ricercando quella felicità che non si trova nei film o nelle pagine di un libro.

Un plauso dunque a questi laziali, per aver dato vigore ad un genere, prendendosi i propri spazi e la capacità di osare, caratteristiche essenziali per un ottimo diversivo.