-FUMETTO- Questa è una storia di fantasmi – Spampino (Edizioni NPE)

Questa è una storia di fantasmi

 

Titolo: Questa è una storia di fantasmi

Autori: Spampino

Casa Editrice: NPE

Caratteristiche: 165×240 mm, brossurato, 128 pp. b/n, con sedicesimi a colori

ISBN: 9788888893761

 

Apparizioni colorate lungo il filo della memoria per un racconto che si dipana egregiamente tra bianco e nero e spruzzate di acquarello appena abbozzate alla ricerca di un proprio stile narrativo e grafico, per un viaggio strampalato, che vive di emozioni, quelle più belle e pure, quelle che ci portiamo dentro ogni giorno attingendo direttamente ad un immaginario collettivo creato appositamente per affrontare le situazioni che la vita ci presenta e rendendoci in qualche modo in comunione spirituale e fantasmagorica con il protagonista Mariano, delineato come non mai in modo sincero e spiritoso, un protagonista che porta con sé le paure quotidiane, nascondendole alla realtà, ma rendendole vive più che mai all’interno della propria mente, in un mare di paranoie e insicurezze, in una vasca d’acqua gelida dove l’esigenza di svegliarsi per poter finalmente vivere deve fare i conti con le psicosi di una realtà troppo statica e normale; un fumetto sulle solitudini della vita a caccia dei nostri fantasmi quotidiani, a caccia di quel qualcosa che vorremo poter raccogliere, per poter vivere ancora, quel qualcosa che si chiama amore.

Jacopo Spampanato realizza una piccola opera immediata, sarcastica e spiritosa, capace di far innamorare già dalle prime pagine, una storia grafica che si muove tra i chiaro scuri dei nostri pensieri, in deliri mentali che colpiscono per lucidità e ironia, trasformando un tratto appositamente tremolante in bozze disegnate che sanno comunicare e soprattutto sanno far ridere, attingendo dal pozzo degli stereotipi horror un portfolio di personaggi che nella loro semplicità collegano la vita del protagonista al suo destino ineluttabile; un passaggio vivo e sincero nelle sfaccettature dell’animo umano, tra rimpianti e sentimenti mal celati, tra i deliri di una mente normale alle prese con le difficoltà di un mondo lontano, di un mondo che dovrebbe accogliere, ma che porta con sé l’emblema del suo celato individualismo.

Mariano viaggia di notte con la luce accesa, si scontra con il buio inesplorato, ma non riesce a fare luce dentro se stesso, Mariano è un sognatore e riesce ad avere dei bellissimi incubi onirici ad occhi aperti, Mariano parla con la propria testa e pensa con la propria bocca, Mariano è il colore dei giorni e dell’attimo da cogliere prima che sia troppo tardi, Mariano dice che le persone a volte si sentono sole e lui diciamo che preferisce essere luna, Mariano ha gli occhi dell’eroe romantico, ma il coraggio nascosto nel cassetto: Mariano è il cuore di un bambino in un corpo da adulto ecco perché questo fumetto brucia e odora della migliore adolescenza.

Per ulteriori informazioni e per acquistare il fumetto:

http://www.edizioninpe.it/product/questa-e-una-storia-di-fantasmi/

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Oh Lazarus – Good Times (Off Label Records)

Il corvo colpisce con il becco la tomba di un passato che non c’è più e non si spaventa davanti a queste macabre danze che vanno oltre la concezione di gotico, ma si lasciano rapire dai suoni di matrice americana, immaginando un horror western d’annata, tra le nebbie de L’insaziabile e le sconfinate praterie attorniate da ostili rocce di Ritorno a Cold Mountain, per un disco che sa di un’altra epoca, un album oscuro, nero, nel senso più cupo del termine, dove tutto non è come sembra e dove i pericoli si celano dietro l’angolo.

Questo è un disco che esce dagli schemi e gli Oh Lazarus dal classico trio si moltiplicano e danno spazio alle collaborazioni più disparate con membri dei News for Lulu, Jack La Motta, Pocket Chestnut e Dead Shrimp; un aggrovigliarsi di strumenti impolverati dal tempo che ricreano un’era e lasciano convincere l’ascoltatore grazie alle capacità straordinarie del gruppo di fare dell’immedesimazione un punto di forza sui cui scommettere e su cui sperare per un futuro diverso.

Il clarinetto si innesta all’organo e poi via via le percussioni ricreate, la chitarra resofonica, il banjo, il pianoforte: un saloon di scheletri che danzano al ritmo di questa musica che risiede nel più profondo del nostro corpo e nasconde aspirazioni volute, ricercate e mai raggiunte, Edgar Allan Poe e il suo eterno malessere interiore, che incontra la raffinatezza di Antony e la sperimentazione di qualsivoglia grande della musica contemporanea, un disco da avere e da ascoltare.