Giovanni Dall’Alba – Once

Poesie crepuscolari in terra vicentina per questo lavoro del cantautore Giovanni Dall’Alba che raccoglie l’eredità di Glen Hansard e Sun Kil Moon per una manciata di canzoni introspettive fatte di chitarre prettamente acustiche e una voce ad impreziosirle, canzoni che parlano di amori lontani, dimenticati e strade da percorrere dove l’occasione persa è riflessa in un mondo in decadenza e da ricomporre.

Una stanza, il gatto sul tappeto e il pensiero che guarda oltre; le canzoni poi prendono forma lasciando tramonti dietro le spalle.

10426229_884808998218314_874631160961300229_nI silenzi sono vitali per accogliere i pezzi che arrivano, poche manciate di accordi e arpeggi, un lavoro home made dove la sostanza supera la qualità in cui i cuori infranti e da ricucire lasciano spazio a piccole incursioni sonore dove la dimensione cantautorale prende il sopravvento creando il nulla attorno e concentrandosi solamente sulle parole, poche parole sussurrate ed esposte alle intemperie del tempo.

Otto pezzi quindi che si avvicendano in un chiaro scuro tra Out of the blue, Once, Johnny be good, il blues meritevole di Sleepless night blues e giù giù fino alla strumentale Lies.

Cantautore solitario il nostro, si concede in una prova che non è un vero e proprio disco, ma uno sfogo sul diario della vita, un raccontarsi concesso a pochi, un modo diverso di esprimere parole che altrimenti andrebbero dimenticate.