HLFMN – Double mirror (Autoproduzione)

Seismic Love - Hlfmn | Shazam

Mondi, introspezioni, intimismo, rarefazione cosmica, suoni minimali, concentrici che spaziano da qui all’infinito attraversando vaste pianure all’interno della dance floor della nostra anima in un sodalizio comune e costruttivo di bellezza suadente che incrocia Modeselektor, Apparat, Dead can dance per una musica che allarga spazi, visioni, futuri. Half man ci porta all’interno della sua realtà stratificata grazie ad una musica elettronica di facile presa, una musica che unisce mondi, li colora, segnando la via, una via indiscutibilmente ricca di anfratti e posizioni da cui ammirare l’evoluzione del nostro esistere. Da The sorcerer fino a Expansion il nostro sa regalare emozioni a non finire cercando di unire il fisico al metafisico in una sorta di bolla esistenziale capace di prendere direzioni, a tratti, davvero inaspettate. Bene così.


HLFMN – YOU’RE SHIFTING NOW (Autoproduzione)

Spazi sovrapposti che imbrigliano la luce dell’attimo appena trascorso e si stagliano ad incanalare sovrastrutture di mondi diversi, lontani, realtà similari che accennano a ricoprire spazi di vita attraverso una musica pensata per catturare l’attimo simultaneo, il momento dilatato e in continua sospensione. HLFMN ovvero Half Man ci delizia con un disco davvero sorprendente che spazia dal minimal, alla musica d’atmosfera fino a subentrare all’interno di meraviglie post rock capaci di affacciarsi ad un’elettronica di genere mai conclamata, ma piuttosto lasciata lì a sedimentare rincorrendo una qualità di fondo davvero invidiabile e capace di nascondere significati sotterranei se non addirittura spaziali. In questo album fatto di diciassette tracce c’è l’amore per l’inspiegabile, amalgamando suoni in continua evoluzione; un disco che si apre ad emozioni nascoste, rarefatte, inglobando pensieri di plurime realtà e plurime scelte, le scelte che il nostro reale ci chiede di compiere, le scelte che il nostro Half Man è in grado di farci apprezzare attraverso brani eterogenei e simultanei al viaggiare neuronale del nostro cervello, tra un Moby della prima ora e i Sigur Ros di Kveikur You’re shifting now è prima di tutto un viaggio dentro di noi che ha la potenza cosmica di un qualcosa senza fine.