Tenax∞ – Tenax∞ (Resisto)

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Hard rock impazzito e ben calibrato che strappa graniticità di fondo e fa scatenare gli amanti del genere, tra motociclette su strade infinite e radio a volumi sovraumani che consentono di “addolcire” un viaggio lungo una vita intera. I Tenax∞ sono fatti per riempire il palcoscenico di ruvidità spigolosa, ben attanagliata in queste quattro canzoni che sono il biglietto da visita per un rock di matrice americana che spunta la dicitura hard proprio nel bisogno essenziale di comprimere suoni desueti per farli rivivere ancora nelle nostre orecchie e di tutti coloro che ascoltano questa potenza intensiva. Gogna, Club 27, Virtual Love, Vivo Libero sono i pezzi che compongono il quadro dell’essenzialità distorta coadiuvata da testi che parlano di noi e del mondo che forse non più ci appartiene, un album che si prefigge essere una nota d’incontro con tutto ciò che deve ancora succedere e che forse esploderà nella completezza di un full legth dalle tinte dure e forti.

GC Project – Face the odds (SlipTrickRecords)

Generi che si amalgamano e si fondono dando vita ad un’opera che ha il sapore della letteratura moderna, varia e intricata, ma sempre leggibile da più punti di vista e costantemente ricercata, di quella ricerca che non è un semplice mettere in mostra le proprie capacità o attitudini, ma è un vero e proprio smarcarsi dai preconcetti e dal già sentito per unire le corde dell’animo e dare vita a qualcosa di nuovo ed esaltante.

Giacomo Calabria nel suo progetto ci regala tutto questo, ci regala l’ambizione del tempo passato e la voglia di mettersi in gioco tra un hard rock sincero, passando per un prog a riscoprire le bellezze italiane degli anni ’70 fino ad arrivare ad una fusion in costante equilibrio con un blues sporcato di heavy metal.

Profondamente legati, tutti questi stili si concentrano nel rievocare i fantasmi di un tempo, nel passaggio chiaro scurale di una notte che è buia e misteriosa, da Hold on a Never again ci sono deserti di solitudini a ricreare una costante ricerca con il nostro io, tra tecnicismi assoluti e tanta, vera sostanza.

 

Ivan Battistella – News from the moon (Resisto)

Blues sporcato di rock per elucubrazioni sonore che vanno oltre l’Atlantico e abbracciano in primis una cultura, il luogo dove tutto è nato in un continuo approcciarsi alla musica come fonte prima di ispirazione e stile di vita, mescolando le carte in proprio possesso e trasformando le sette note in energia che si libra oltre le nostre convinzioni e fa spazio nel deserto che ci circonda.

Ivan Battistella è un bluesman graffiante per eccellenza in primis poi è anche uno che viene abbagliato dal classic rock per me o per il cosiddetto hard rock per i molti, di Aerosmith e Guns con toccate alla Rolling Stones e quell’amore profondo verso un genere che ha fatto la storia della musica, almeno per come la conosciamo.

Ripiegare alle cover band da stuzzichini non fa per Ivan e il nostro riesce nell’intento di dare vita ad un disco di inediti soppesato e ben riuscito dove la formula chimica, per il pieno raggiungimento degli obiettivi, è maturata nel corso del tempo.

Le notizie dalla luna parlano di un tentativo di rielaborazione del nostro esistere, quasi fosse una filosofia di vita su cui puntare, quasi fosse unica speranza per giorni migliori.

Psychos – Dritto al cuore (VREC)

Terzo album per la band senese che amalgama energie confluite per dar sfogo e sfoggio di un’essenza vitale racchiusa in questa musica, un puro bisogno di nutrirsi di passioni primordiali, racchiuse nello scrigno della nostra memoria, ma pronte ad uscire ogni qualvolta ci sia la possibilità.

Testi in italiano che si accavallano a melodie hard rock a cavallo tra i ’70 e gli ’80 per un gusto quasi classico, dal sapore certamente usuale, ma ricco e pieno di capacità espressiva, quella capacità nascosta e celata che scorre nelle nostre vene come acqua di un fiume sempre in piena.

Ecco allora che i testi rimandano alla schiettezza già citata con un singolo Sesso e Tequila che raggiunge, mantenendo le promesse, un picco di emotività primitiva per scorrere poi e lasciare spazio ad altre e ulteriori tracce penetranti che si fanno vere fino a quella ripresa di Dritto al cuore: parte vitale, ricordo di una musica senza età.

Un disco che è anche un puzzle narrativo, un album che si mantiene in forma e calpesta la strada grazie a chitarre roboanti, affilate e di sicuro effetto, segno di un tempo che non c’è più, ma pronto a conquistare i cuori di chi quella musica, in quegli anni, l’ha vissuta in prima persona.

Uncledog – Russian Roulette (VREC)

Sparati sulla luna i padovani Uncledog, si permettono di salire sul gradino dei vincitori grazie a questo primo vero e proprio lavoro dopo Face on the Floor, EP quest’ultimo registrato direttamente in California con Sylvia Massy già collaboratrice di RHCP, Tool e Black Crowes.

Tornati dal tour europeo che li ha visti suonare in Slovacchia, Russia, Finlandia e Spagna i nostri mettono assieme dieci tracce trasbordanti energia dove il suono rasenta la perfezione e dove l’album si concentra sulla possibilità di creare un concept vero e proprio sulla disillusione e l’abbandono, sulla tragicità della vita e sui sentimenti necessari come l’amicizia o l’amore verso la persona che ami.

In questo disco si assaporano richiami hard rock con una spruzzatina di prog, debitori di un suono, soprattutto nella parte dei synth, che rimanda a quel mood vintage, anni ’70, che strizza l’occhio al futuro imminente.

Canzoni che si fanno ascoltare e che rendono chiara l’idea di fondo, una roulette russa che poco concede, una vita che affonda affidata al caso, e che solo in pochi, con poche speranze riusciranno ad uscirne vincitori.

Sono pochi coloro che si salvano quindi, coloro che non abbandonano e forse è proprio questo il messaggio che gli Uncledog vogliono lanciare, mai arrendersi e voltare le spalle alla vita, mai gettare la spugna, ma è necessario procedere a testa alta verso l’oscuro, ignoto mondo, che ancora non conosciamo.