Etruschi from Lakota – Giù la testa (Phonarchia Dischi)

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Citazionismo westerniano che si imprime all’interno delle corde pensanti di una band che sposa il blues con il rock per un suono davvero sensazionale e ricco di rimandi atmosferici e dove una voce graffiante e ben condita, tra un Gaetano e un Appino, amalgama racconti di vita e di passione che sembrano non voler concedere attimi di fiato. Gli Etruschi from Lakota sono tornati e grazie a questa prova snocciolano, come in un film, una serie di pezzi da colonna sonora atemporale, fuori da qualsiasi attimo che possiamo immaginare, quasi anacronistici, ma tendenti al futuro, in sodalizi maturi che nell’espressività del momento trovano un punto di fuga dalla realtà che li circonda e che li vede protagonisti. Canzoni come Eurocirco, Giù la testa o la finale, quasi inno generazionale Viva l’amore, non si dimenticano facilmente, anzi sostengono una struttura portante ricca di rimandi alla vita di tutti i giorni con un piglio di maturità e originalità capace di creare atmosfere uniche e di facile ascolto pur non rinunciando alla tecnica e all’architettura cangiante dell’intero disco. Giù la testa parla di rivoluzione e di rispetto, di occasioni da cogliere e di nuove possibilità, il tutto in chiave moderna e alquanto lontana dal precedente album segnando un percorso impattante per la stessa band e per le soddisfazioni che riserverà loro il futuro.