Ex-Otago – Marassi (INRI/Garrincha Dischi/Metatron)

Raccontare di una città in evoluzione, partire da un presupposto e cogliere i racconti della strada, le sensazioni di un mondo in mutamento percependo colori e contrasti, meritevoli di un approccio musicale che fa dell’elettronica cantautorale un punto d’inizio per cogliere i significati che la terra riesce a dare, tra le costruzioni di cemento e il bisogno soffocante di creare spazi, proprio attorno a quello stadio, proprio attorno a quel cuore illuminato a giorno che racchiude le aspirazioni di giovani musicisti con un background considerevole, quel lontano 2002 che ha formato un gruppo tra i più rappresentativi in Italia per scelte stilistiche e capacità di narrare salti e cadute si affaccia al mondo conosciuto con un nuovo disco in grado di dipingere quadri urbani di una Genova post moderna, tra i Cinghiali incazzati, il bisogno di Mare e I giovani d’oggi, gli scooter sulle strade asfaltate e quel senso di comunione con un paesaggio impresso nella propria anima e che fa da sfondo a racconti che si evolvono, parlano di noi, parlano del controverso vivere lontano dalle luci di scena, un mondo reale che grazie agli Ex-Otago merita strati e spessore, sia a livello narrativo sia a livello musicale per un disco maturo e pieno di coraggio, per un disco che parla di una città e nel contempo del bisogno di andare via.

-FUMETTO- Garrincha/L’angelo dalle gambe storte – Antonio Ferrara (Uovonero Edizioni)

Titolo: Garrincha – L’angelo dalle gambe storte

Autori: Antonio Ferrara

Casa Editrice: Uovonero Edizioni

Caratteristiche: Brossura, 16,5×24, 120 pp.

Prezzo: 15 €

ISBN: 9788896918388

Sapeva dribblare, sapeva fare assist, riusciva a ristabilire equilibri portentosi ed era in primis amato dal suo Brasile, avvolgendo di stati emozionali l’intero pubblico che assisteva alle sue partite, un calciatore in grado di confezionare prove strabilianti e soprattutto capace di essere umano, di quell’umanità che si infrange al suolo e crea una comunione d’intenti con chi ha sofferto ed è risorto, ma che ha mantenuto un continuo approccio umile verso chi lo circonda, un’esigenza che diventa comunione tra passato e presente, mantenendo una componente ludica essenziale e vitale, unico riferimento epocale per una classe che non chiede, ma dona.

Questo era Garrincha, ma Garrincha era anche quel giocatore che, a parere dei medici, non sarebbe mai potuto diventare un calciatore in quanto soffriva di strabismo, aveva la spina dorsale deformata, uno sbilanciamento del bacino e sei centimetri di differenza in lunghezza tra le gambe, un uomo che viveva d’istinto e forte della sua passione concedeva il suo tempo ad unico scopo: far si che la partita fosse un’occasione, non solo per dimostrare le sue capacità, ma era essa stessa prova per dare un senso alla propria vita.

In questo essenziale fumetto di Antonio Ferrara, già Premio Andersen nel 2012 come autore di Ero cattivo e nel 2015 come illustratore del libro Io sono così, la vita di Garrincha scorre quasi come una biografia, ma da un certo punto in poi la narrazione diventa secondaria, concentrandosi soprattutto sul senso profondo e sul messaggio da comunicare, l’essere diversi ti permette di creare delle cose fantastiche e la finalità unitaria del nostro essere prende il sopravvento in una soggettività che ci rende unici a dispetto dei pareri altrui; noi sola forza di conquista, noi esseri capaci di meraviglie in una cooperazione, ecco il gioco di squadra, che può segnare il nostro presente e il nostro futuro.

Testi che mirano all’essenza e disegni simbolo tante volte lasciati all’interpretazione, dipingono Garrincha come una squadra, un’insieme di possibilità e larghe vedute, costituite da un unico soggetto, bonario e audace, coronato da una vita piena di peripezie amorose e figli geograficamente lontani, una vita iniziata tra il lavoro e la fame e finita miseramente tra l’alcol e gli stenti, una vita però che ha avuto senso di essere vissuta, quella vita bella e memorabile quasi come un’avventura, fatta per essere assaporata nella sua eterna generosità.

Ora che il passero Garrincha, ha smesso di volare, noi lo ricorderemo come pioniere dell’integrazione nella diversità, frutto di una valorizzazione che deve continuare ad esserci per dare una seconda possibilità alle generazioni che verranno; tra passato e presente questo fumetto crea ponti di opportunità e non smette di farci volare, sognando ancora un mondo diverso, migliore.

Il fumetto si può acquistare direttamente qui:

http://www.uovonero.com/s/