Amato Scarpellino – Il capitano (Autoproduzione)

 

album Il Capitano - Amato Scarpellino

Musica leggera italiana tra il soul e il blues per un approccio sanremese evoluto grazie al cantautore di Formia capace di raccontare l’amore sotto diversi punti di vista. Molteplici sfaccettature quindi che si scontrano e incontrano all’interno di una quotidianità che opprime e che sente la necessità di esplodere in un canto sincero e impreziosito da un cuore che ama e si consuma. Amato Scarpellino ricorda per certi versi i primi lavori di Raf e di Tiziano Ferro, senza togliere allo stesso nessun merito, ma l’approccio a liriche e testi amorosi coadiuvati da un bellissimo timbro vocale, rimandano inevitabilmente alla musica leggera, al pop però raffinato che si contorce e trova nella stesura delle parole e delle poesie un’arma a proprio favore per sicure soddisfazioni future. I pezzi sciolgono l’atmosfera da Il capitano fino a Frequenza d’amore per un album che si domanda e cerca nelle vicissitudini del tempo una risposta senza fine.

Giorgio Stammati – La festa patronale (Autoproduzione)

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Canzoni urbane e patronali di una realtà di provincia che ingloba tessuti sociali e non crea, ma piuttosto distrugge tra legami di un tempo andato e quel solitario ripetersi in apnea di forme decolorate di vita, solitudini introspettive di un animo umano che tendono a riempire i vuoti con il volere rincorrere a forza consuetudini inglobate dalla voracità del tempo. Giorgio Stammati crea un quadro di vita attraverso sei canzoni cantautorali del tutto personali e cariche di quell’aspetto retrò capace di custodire i segreti dei giorni migliori, testi sobri e in parte diretti amplificano i contrasti con suoni schietti e in divenire ad aperture sonore che vedono una voce in primo piano parlare di questi giorni, dei nostri giorni. Dalla traccia d’apertura Il pomeriggio fino a toccare apici con pezzi come Il guardaspiaggia o la title track per passare al finale intenso di Non abbiamo le scarpe adatte  il nostro persegue il bisogno di ribadire un concetto a segnare l’impresa. La festa patronale è un album per chi ha creduto nelle illusioni della vita e si ritrova, ormai cresciuto, a guardare, quasi senza speranza, quella giostra chiamata realtà che segna il nostro divenire.