Zidima – Del nostro abbraccio ostinato in questa crepa in fondo al mare (Etichette Varie)

album Del nostro abbraccio ostinato in questa crepa in fondo al mare - ZiDima

Inabissarsi nel profondo ventre di una nave che sta affogando. Cadere all’ingiù. Trovare cosparsi in terra elementi passati, presenti e futuri pronti a diventare poesia, pronti a diventare follia ciclonica, ciclica, mai edulcorata, ma come schiaffo, perpetuata nella violenza di ogni giorno. Ritornano gli Zidima. Ritornano con un disco pregno di lirismo legato ai giorni che verranno. Potenza incontrollata che non accetta le mezze misure, ma si concede fino all’ultimo istante in un’apocalisse di suoni, di rumori, di rigurgiti animaleschi che trascinano l’ascoltatore nel fondo di questa catastrofe. Del nostro abbraccio ostinato in questa crepa in fondo al mare  è un bagliore nella notte più nera. Un fondo oscuro di meraviglia dove le parole hanno un loro peso, dove lasciarsi per poi ritrovarsi vale più di qualsiasi elemento intrinseco al nostro io. Gli Zidima sono tornati. Sono tornati senza mezze misure intrecciando vita sudata e abbandono, voracità sensazionale e fiamme da tenere accese nell’oscurità che avvolge ed inghiotte.


Mush – Mush (Etichette Varie)

Post punk emozionale che comprime la rabbia del tempo passato e la fa esplodere in modo del tutto naturale grazie ad un’immediatezza che ha fatto scuola e grazie anche ad un apporto tecnico che trova ispirazione nell’attimo di ricerca confezionato ad arte per una band che non smette di gridare il proprio disagio intensificando una musica che attinge proprio dagli anni ’80 il proprio stile inglobando la musica di CCCP, Diaframma, CSI fino alla vibrante prosecuzione di band come FASK a dire a tutto quello che ci circonda che non rimaniamo qua in eterno e il vuoto assoluto è vicino, il tutto condito dall’intervento di chitarre acide in esigenza di richiamo e velocità d’intenti e una base ritmica davvero cazzuta che non lascia respiro e a pieni polmoni sancisce la disfatta in arrivo attraverso queste dieci canzoni di puro impatto che rendono i Mush una delle realtà emocorepostpunk italiane più interessanti degli ultimi anni.

Petrolio – Di cosa si nasce (Etichette varie)

Petrolio lo senti avvicinarsi da lontano, da sotto i piedi che avanza in veste elettronica e sradica preconcetti per porsi nei confronti di un assoluto morente ad intessere trame di abbandono, di dolore, di buio che circonda una prova dove il silenzio o la calma di un pianoforte sono maggiormente discostanti di tutto quello che ci gira attorno, una prova solista quella di Petrolio moniker di Enrico Cerrato, un prova che trasuda potenza che si esprime in modo esemplare passando da un industrial ad un ambient d’ampio respiro, quasi fossero i suoni della terra, le ombre discostanti assuefatte dalla paranoia collettiva e quella strana sensazione di vita che viene via via ad esaurirsi, ad incombere nell’incedere spassionato di tempeste e fulmini cercando una via d’uscita nel labirinto della nostra ragione, ma scoprendo alla fin fine che siamo fatti di molecole pronte a disgregarsi al suolo, tra la materia e l’infinito ecco Di cosa si nasce a fare luce dove luce non c’è.

Astolfo sulla luna – Ψ2 (E.V.)

Tuffarsi inconsciamente in qualcosa che non si conosce e capire solo in un istante che tutto ciò che ci circonda è materia fluttuante e camaleontica, pronta a disgregarsi e a rinchiudere i nostri anfratti dentro a porte nascoste, dentro alla nostra natura, dentro a ciò che ancora non conosciamo.

Per questo nuovo disco gli Astolfo sulla luna sono ancora più arrabbiati e i cerchi concentrici creati fino ad ora non bastano più, i nostri hanno fame, hanno fame di distorsioni e parole lanciate al suolo, uno sgretolarsi che prova a rincorrersi senza passare inosservato.

40 minuti di musica e dieci pezzi che sono la summa di un percorso, tra l’illusione del bene e l’illusione che tutto ciò che viene fatto non serve più a niente; lacerazioni in età adulta tra identità ben testate e ricche di quella carica giovanile che rende ogni momento magico e importante.